Il premier greco Tsipras si dimette
A causa delle spaccature all'interno del suo partito Syriza, il 20 agosto il premier greco Alexis Tsipras ha annunciato le dimissioni ed elezioni anticipate
La sera del 20 agosto il premier greco Alexis Tsipras ha annunciato le dimissioni per convocare elezioni anticipate a settembre, a causa delle spaccature all’interno del suo partito, Syriza, e della mancanza di una solida maggioranza parlamentare.
Il 13 agosto il parlamento greco ha votato a favore di un nuovo piano di salvataggio, ma 40 membri appartenenti all’ala più radicale di Syriza hanno votato contro, opponendosi alle condizioni dettate dai creditori internazionali e definendole inaccettabili.
L’11 agosto la Commissione europea, il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea hanno finalizzato un accordo per un prestito alla Grecia pari a 86 miliardi di euro nei prossimi tre anni, in cambio dell’approvazione di una serie di riforme economiche, misure d’austerity e privatizzazioni.
Il 5 luglio tramite un referendum la maggioranza dei cittadini greci aveva rifiutato il piano che era stato proposto dai creditori internazionali. Nonostante il risultato della consultazione popolare, Tsipras – per evitare la bancarotta e l’uscita dall’euro – ha tuttavia deciso di accettare alcune delle condizioni imposte dai leader europei, in cambio di un nuovo piano di salvataggio.
In seguito al referendum, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis si è dimesso ed è stato sostituito da Euclid Tsakalotos. Il 15 luglio, il giorno del voto sul piano concordato con i leader europei, si sono dimessi il viceministro delle finanze, Nadia Valavani, e il segretario generale del ministero delle Finanze. Nei giorni successivi anche altri membri di Syriza hanno presentato le dimissioni, accusando il premier greco di aver tradito gli ideali del partito.
Il 25 gennaio 2015 Syriza ha vinto le elezioni promettendo di voler inaugurare un nuovo corso politico, opponendosi alle misure di austerity e lanciando un ambizioso programma di ripresa economica, senza più sottostare alle condizioni dettate dai creditori internazionali.
La situazione economica in Grecia tuttavia non ha dato segni di ripresa e il 30 giugno la Grecia non è riuscita a versare la rata del prestito di 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale entro la data di scadenza prevista, diventando così il primo Paese insolvente dell’Unione europea.
Per evitare la fuga dei capitali, dal 28 giugno al 20 luglio gli istituti bancari greci sono rimasti chiusi e sono stati imposti limiti ai prelievi di contanti dai bancomat. Dopo oltre un mese di difficili trattative, l’11 agosto la Grecia ha finalizzato l’accordo con i creditori internazionali, che le permetterà di pagare le prossime rate dei debiti in scadenza e dare nuova liquidità alle banche.
Durante il voto sul piano di salvataggio, la coalizione di Tsipras, che in parlamento ha 162 seggi su 300, ha perso la maggioranza. Per questo il premier greco ha deciso di discutere la convocazione di elezioni anticipate con i suoi consiglieri. Secondo quanto riporta il quotidiano The Guardian, la data delle elezioni potrebbe essere il 20 settembre.
L’agenzia giornalistica Reuters riferisce che Tsipras rimane comunque una figura popolare tra l’elettorato greco e un voto anticipato potrebbe confermare la sua posizione, permettendogli di attuare un vasto rimpasto di governo e costruire una nuova maggioranza, senza gli elementi più radicali di Syriza.
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