Iran, 14enne decapitata con un machete nel sonno dal padre perché contrario alla sua relazione
Iran, decapitata nel sonno dal padre contrario alla sua relazione
La 14enne Romina Ashrafi è stata uccisa dal padre mentre dormiva. L’uomo ha decapitato la figlia nel sonno con un machete perché contrario alla relazione della ragazza con un uomo molto più grande di lei.
La tragedia è avvenuta nel nord dell’Iran, nella contea di Talesh, la giovane ragazza si era innamorata di un uomo di 35 anni, Bahman Khavari, ed era scappata con lui dopo che il padre le aveva ordinato di interrompere la relazione.
La coppia è stata ritrovata dalla polizia dopo la denuncia della famiglia e Romina Ashrafi è stata riportata a casa. Secondo quanto riporta la Bbc, la 14enne avrebbe riferito agli agenti di temere per la sua vita perché aveva paura della reazione del padre, contrario alla relazione con il ragazzo. Ma il suo appello non è stato ascoltato.
Giovedì 21 maggio la ragazza è stata uccisa dall’uomo nella sua camera da letto mentre dormiva. L’agenzia di stampa Gilkhabar.ir ha riferito che Romina Ashrafi è stata “decapitata” con una falce e che l’uomo dopo l’uccisione della figlia è uscito di casa “con il machete in mano e ha confessato”. Il governatore di Talesh ha dichiarato all’agenzia di stampa statale Irna che il padre della ragazza è ora in custodia e che hanno aperto un’indagine sull’omicidio i cui dettagli saranno resi noti dopo il processo legale.
La brutale uccisione della 14enne per mano di suo padre ha scosso l’Iran, riaccendendo le polemiche intorno al “delitto d’onore” che è ancora “protetto” dal codice islamico. “Romina non è la prima e non sarà l’ultima delle vittime dei “delitti d’onore””, ha twittato Shahindokht Molaverdi, ex vice presidente con delega per gli Affari femminili e la famiglia e oggi segretario dell’Iran’s Society for Protecting Women’s Rights. Molaverdi chiede leggi più severe. In Iran, sottolinea la Bbc, un uomo condannato per l’uccisone della figlia rischia dai tre ai dieci anni di carcere.
Shame on Islamic Republic state media for covering Romina’s hair by photoshop. She was 13 and murdered by her father. Now they depicting the victim of an honor killing in “appreciate hijab” for her honor. They killed her again.This is gender apartheid not cultural difference. pic.twitter.com/qMh6COeGCy
— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) May 27, 2020
Tiziana Ciavardini, antropologa ed esperta di Iran che ha rilanciato in Italia la notizia su Il Fatto Quotidiano, spiega: “In realtà, ai sensi dell’articolo 220 del codice penale islamico, il padre di Romina non potrà essere punito con la pena di morte, come previsto per tutti i casi di omicidio in Iran, perché questo rientra nel reato di delitto d’onore. Se avviene l’omicidio di un membro di una famiglia, a causa della credenza da parte degli autori che la vittima abbia arrecato vergogna o disonore alla famiglia o abbia violato i principi della comunità, il delitto viene valutato in maniera diversa da tutti gli altri crimini della stessa entità”.