Viaggio nel Bronx: “Io, repubblicano italo-irlandese, voglio sconfiggere Ocasio-Cortez e il suo socialismo”
“As long as you get rid of her Johnny” (Basta che ti liberi di lei Johnny), con questo augurio scandito con accento da film di Scorsese, una signora infila il santino nelle buste della spesa, ma non si ferma a sentire il comizio, non ne ha bisogno tanto ha già deciso di votare per lui. John Cummings corre come candidato indipendente supportato dal Partito Repubblicano contro l’astro nascente del partito democratico Alexandra Ocasio-Cortez. I due si contendono il quattordicesimo distretto che copre la parte centrale del Bronx e il nord del Queens, case basse e strade larghe, che costeggiano villette e case popolari. Una volta ci vivevano quasi solo italiani e irlandesi, oggi invece c’è una crescente popolazione latina e qualche creativo di Manhattan che, barbetta e bici a scatto fisso alla mano, fa capolino tra il traffico serale del rientro.
John Cummings è mezzo italiano e mezzo irlandese, ex agente di polizia del New York Police Department, cattolico e insegnante di liceo. Johnny, come lo chiamano tutti, deve ribaltare uno dei “blue districts” le roccaforti democratiche, più blindato d’America, vinto dalla Ocasio-Cortez nel 2016 con oltre il 75 per cento dei voti. Generalmente nota come AOC, la Ocasio-Cortez è il politico democratico con la presenza social più forte d’America. Giovane e radicale, è la paladina di una nuova generazione di elettori democratici. Le politiche sociali e di redistribuzione dei redditi proposte da AOC le hanno fatto guadagnare la fama di “socialista” che per gli elettori moderati americani rimane poco più che una bestemmia.
Per rendere un’idea della performance mediatica della Ocasio-Cortez, la candidata ieri ha invitato i suoi supporter sulla piattaforma di gaming online Twitch a guardarla mentre giocava ad uno dei videogame più usati al momento: “Among Us” e chiacchierava di politica. All’appello hanno risposto oltre 700mila utenti. Al Havana Cafè su Trenton Avenue, dove Cummings parlava ai suoi elettori, non c’erano più di trenta persone, “ma tutte del Bronx, tutti elettori veri perché la mia è una campagna per la mia comunità e non per i numeri da social media” chiude secco Cummings “Johnny is a real boy from the Bronx, you gotta vote for Johnny!” (Johnny è un vero ragazzo del Bronx, votate Johnny”) urla Willy Santos, padre portoricano e nonni di Bari, mentre registra la sua instagram story.
Willy è una celebrità locale, l’ironia delle pubblicità della sua lavasecco e il suo profilo Instagram, dove prende il nome di Mr.Positive, ha attirato l’attenzione della TV nazionale la NBC. Da quando è famoso nel quartiere Willy si auto-definisce il “DJ Khaled delle lavasecco”. Ad aprire la serata invece è l’amico e sponsor Phil Pignatelli, genitori astigiani, imprenditore nel settore delle costruzioni nel Bronx. “I miei genitori erano lavoratori italiani, immigrati e massoni” attacca Phil “siamo l’identikit tradizionale dell’elettore democratico e infatti lo siamo stati, ma ‘lei’ non si può votare, non ha niente a che vedere col partito democratico che abbiamo conosciuto, un partito che difendeva le nostre comunità e la classe media”.
La raccolta fondi di Cummings, sebbene di molto indietro a quella della sua sfidante, rende comunque la sua campagna una delle più finanziate d’America. I soldi sono arrivati da ogni Stato, “la popolarità di AOC ha aiutato anche la nostra raccolta fondi, non lo nego” sottolinea il candidato. “In America tante gente la vuole fuori dal congresso”. Cummings vende la sua immagine di uomo del quartiere, questa volta l’outsider è lui e la giovane democratica invece è il volto noto. “Non sono un politico ma un professore che non poteva più stare a guardare mentre il mio distretto è governato da una socialista, io odio tutto ciò che anche solo odora di socialismo, sono per un governo piccolo e lontano dalla gente, per la libera imprenditoria per tutti, su questo si basa l’America”.
Cummings passa poi ad attaccare la Ocasio-Cortez per aver ostacolato il progetto di Amazon di aprire un campus nella circoscrizione e di aver sprecato l’opportunità di creare appalti e posti di lavoro. AOC ha fatto della sua battaglia contro Amazon, e contro il miliardario Jeff Bezos, una bandiera, sostenendo che il conseguente incremento degli affitti avrebbe costretto gli abitanti più poveri ad andarsene. Una campagna che gli ha fruttato consensi a livello nazionale ma a spese della classe media del quattordicesimo distretto, dice Cummings.
“Vuole mantenere i cittadini di questo quartiere poveri e dipendenti dai sussidi, così sa che manterrà i suoi voti. Così funziona il socialismo, schiacciando e uccidendo la classe media”. E continua: “Perché la classe media non obbedisce, non si piega, la classe media siamo noi, le famiglie di immigrati che hanno fatto grande il Bronx”. Un’altra delle battaglie portate avanti dalla democratica Ocasio-Cortez è la riforma del sistema di polizia a New York, generalmente urlata nelle piazze con lo slogan “defund the police” (togliete i fondi alla polizia), una riforma ritenuta necessaria dopo gli episodi di violenza in divisa ai danni delle minoranze.
Cummings è un ex agente di polizia, come lo era suo padre e solo a pronunciare “defund the police” quasi gli va di traverso l’acqua. “Togliere i fondi alla polizia? Togliere i fondi ad AOC dico, la polizia mantiene l’ordine in questa città, questa città era in mano ai fuorilegge prima di Rudy Giuliani, sindaco repubblicano e italo-americano autore della controversa policy dello “stop and frisk”, e i democratici vogliono riportarla in mano alle gang”.
Nella sua campagna non ci sono simboli repubblicani o cartelli per Trump, John Cummings ha il pieno supporto dei repubblicani ma ci tiene a presentarsi come un candidato indipendente , d’altronde il distretto è un bastione democratico e per scalfirlo ci vuole tattica. Cummings batte porta a porta tutto il quartiere mentre a detta sua di AOC non si hanno notizie da mesi, “lei fa la reginetta social dei democratici ma nel Bronx non si vede mai” accusa Cummings, che incurante dei sondaggi incalza “vedrete che il 4 novembre, giorno dopo le elezioni, sarò io la seconda notizia del giorno”.
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