Croazia, impennata dei prezzi con l’arrivo dell’euro: aumenti dal 5 al 20 percento
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Caos rincari in Croazia a dieci giorni dall’entrata in vigore dell’euro come moneta ufficiale: il Paese è entrato ufficialmente a far parte dell’Eurozona dal 1 gennaio 2023, ma con l’adozione della valuta unica i prezzi di generi alimentari e servizi è lievitato sensibilmente, al punto da richiedere un intervento del governo, previsto per i prossimi giorni.
Aumenti dal 5 al 20 percento nei supermercati e nei negozi rispetto al tasso di conversione rispetto alla Kuna, sui social esplode l’ira dei cittadini che denunciano picchi del 30% su alimenti base come pane e burro.
Ad accusare “una parte dei commercianti e imprenditori di approfittare della transizione dalle kune croate all’euro con questo comportamento irresponsabile” è stato anche il primo ministro Andrej Plenković, che ha annunciato provvedimenti se la situazione non rientrerà entro venerdì.
Allo studio dell’esecutivo aumenti di tasse e imposte mirati, abolizioni di sussidi per gas ed energia o anche congelamento di prezzi ai livelli di dicembre per centinaia di articoli considerati fondamentali.
Nel Paese imperversa inoltre un’inflazione al 13% dovuta all’aumento del costo dell’energia, che potrebbe essere amplificata dal cambio valuta.
Il presidente della Camera di commercio e artigianato croata Dalibor Kratohvil difende gli esercenti: “C’è un valido motivo se hanno aumentato i prezzi, altra cosa è se non hanno rispettato la legge arrotondando i prezzi, lì hanno commesso un errore”.
Nel Paese centinaia di ispettori passano al setaccio negozi e mercati in cerca di abusi, ma da inizio anno sono state inflitte soltanto due multe.
La Croazia, ultimo Paese a entrare nell’Ue nel luglio 2013, oltre ad aver aderito all’Eurozona ora fa anche parte del mercato unico, essendo entrata nella zona Schengen di libera circolazione in Europa.