Crisi Ucraina-Russia, l’Italia rischia di trovarsi in prima linea al costo di 78 milioni di euro
Resta alta la tensione in Est Europa e forti i venti di guerra in Ucraina. Mentre Kiev promette di soffocare l’ascesa di esponenti e gruppi di pressione legati agli “occupanti” e gli Stati Uniti tornano a minacciare una “risposta dura” insieme agli “alleati europei” se “anche solo un altro membro delle forze russe” varcherà il confine “in modo aggressivo”, il complotto denunciato dal Foreign Office ha subito trovato la sdegnata replica di Mosca, che chiede a Londra “di smetterla di diffondere assurdità” e “porre fine a queste attività provocatorie”.
Nel vertice organizzato da Biden cui hanno partecipato Draghi, Macron, Scholz, Duda, Johnson e i vertici di Ue e Nato “è stato reiterato il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina” spiegano fonti di Palazzo Chigi che poi sottolineano: “Sono state inoltre ribadite l’importanza di mantenere il più stretto coordinamento tra gli alleati e l’esigenza di una risposta comune”. Il presidente americano ha assicurato di avere “totale unanimità” con gli alleati europei.
Ma come si tradurrebbe questa unanimità? Quale ruolo avrebbe l’Italia. Il nostro Paese, secondo i calcoli dell’Osservatorio Milex sulle spese militari italiane, sarebbe coinvolto al 100%, con spese da capogiro.
“Nell’infausta eventualità di un conflitto armato in Ucraina l’Italia si ritroverebbe in prima linea con le sue forze armate (terrestri ma soprattutto aeree e navali) che partecipano a missioni NATO a presidio dei confini orientali dell’alleanza atlantica a un costo complessivo di circa 78 milioni di euro”, affermato dall’Osservatorio.
“L’Aeronautica Militare – specifica Milex – schiera una squadriglia di quattro caccia Typhoon (la ‘Black Storm’) e 140 uomini in una base aera rumena nei pressi di Costanza, a due passi dal confine ucraino, che fino ad aprile svolgerà missioni quotidiane di pattugliamento sui turbolenti e affollati cieli del Mar Nero. La missione di ‘polizia aerea rafforzata’ (che segue quella analoga condotta nei mesi scorsi nei Paesi Baltici) è stata finanziata nel 2021 con oltre 33 milioni di euro e può essere incrementata fino a 12 aerei e 260 uomini”.
L’Osservatorio Milex restituisce un quadro ancora più preciso che si estende dal mar Nero al Mediterraneo orientale: “Il Mar Nero, insieme al Mediterraneo Orientale, è il teatro operativo anche della missione della forza navale permanente della NATO cui la Marina Militare partecipa attualmente con la fregata Fremm Carlo Margottini e con il cacciamine Viareggio, per un totale di oltre 200 marinai e un costo (finanziamento 2021) di oltre 17 milioni di euro. Nel quadrante mediterraneo orientale, dove Mosca sta concentrando una flotta senza precedenti, incrocerà nelle prossime settimane anche la portaerei Cavour con F-35 imbarcati, partecipando a un’esercitazione NATO insieme alla portaerei americana Truman e alla francese Clemenceau. Nelle foreste innevate della Lettonia, altro potenziale fronte caldo in caso di confronto militare con la Russia, nell’ambito della missione NATO ‘Baltic Guardian’ l’Esercito Italiano schiera infine più di 200 alpini della Brigata Taurinense con decine di carri armati ruotati Centauro e cingolati da neve. Fanno parte di un Battle Group di oltre 1.200 soldati a comando Canadese con base a nord di Riga. La missione ha ricevuto oltre 27 milioni di finanziamento nel 2021″.