Crescere nella baraccopoli più grande dell’Africa
La storia di una bambina di 10 anni che vive a Kibera, una tra le baraccopoli più grandi al mondo, in Kenya
Eunice Akoth è una bambina keniota di dieci anni, nata e cresciuta nella baraccopoli di Kibera, una delle più grandi per estensione e numerose dell’Africa e del mondo.
Kibera si trova alla periferia di Nairobi, la capitale del Kenya, e secondo un censimento del 2009 conta circa 170mila persone. Alcune organizzazioni internazionali sostengono però che la sua reale popolazione sia di circa un milione di abitanti.
Eunice frequenta la quarta elementare presso la scuola femminile di Kibera. Adora la poesia, è molto brava in matematica e ama il libro Matilda dello scrittore britannico Roald Dahl.
Sogna di viaggiare per il mondo: da New York a Melbourne, anche se prima o poi vuole rientrare in Kenya per iniziare gli studi e diventare una dottoressa.
La sua storia è una delle cinque che fanno parte del progetto In Kibera, una serie di racconti delle vite e delle speranze degli abitanti della baraccopoli, e del loro sforzo per scampare alla miseria. Il video é stato realizzato dal regista Josh Hayward.
Secondo i dati del Kibera Law Centre, l’associazione che si batte per i diritti degli abitanti dello slum:
– Kibera è uno dei luoghi più densamente popolati del pianeta.
– Ci sono solo 600 bagni nello slum, vale a dire un solo bagno ogni 1.300 persone.
– L’aspettativa di vita arriva ai 30 anni – in Kenya a 50 -, secondo quanto riportato sul sito delle Nazioni Unite, nel rapporto Life Expectancy, dal 2005 al 2010.
– La metà degli abitanti di Kibera ha meno di 15 anni.
– Gli abitanti non hanno a disposizione acqua potabile nella baraccopoli. La devono acquistare da privati.
– Le donne e bambine a Kibera vengono in gran numero violentate o vendute al mercato della prostituzione.
– Il 66 per cento delle donne si prostituisce in cambio di cibo, e molte cominciano già all’età di 6 anni.
– Solo l’8 per cento delle bambine ha la possibilità di ricevere un’istruzione.
– I bambini sniffano una droga allucinogena sotto forma di colla per alleviare la fame.