Il Cremlino avverte Kiev: “Dopo il referendum, ogni attacco in Donbass sarà contro la Russia”
Il Cremlino avverte Kiev: “Dopo il referendum, ogni attacco in Donbass sarà contro la Russia”
Mosca risponderà agli attacchi contro i territori ucraini occupati in cui oggi hanno preso il via i referendum per l’annessione alla Russia. Lo ha confermato oggi il Cremlino: se vinceranno i sì, ha detto il portavoce Vladimir Peskov, qualsiasi attacco contro le regioni del Donbass e di Zaporizhzhia, in parte controllate da forze filorusse, sarà considerato come “un attacco al proprio territorio”.
Parole che si rifanno al discorso con cui Vladimir Putin ha aperto una nuova fase nella contesa con i paesi occidentali e la Nato, sempre più nel segno del pericolo nucleare. “Se l’integrità territoriale del nostro paese sarà minacciata, utilizzeremo tutti i mezzi disponibili per proteggere il nostro popolo. Questo non è un bluff”, ha detto il presidente russo mercoledì scorso, annunciando la mobilitazione “parziale”.
“Se nei referendum in corso in Donbass vincerà il sì, il processo di annessione alla Russia sarà tempestivo”, ha spiegato oggi Peskov, affermando che la consultazione, che si concluderà martedì, sarà seguita dalle “azioni del parlamento e del presidente russo che firmeranno tutti i documenti necessari”.
Il portavoce della presidenza russa ha anche commentato le proteste scoppiate in numerose città russe all’annuncio della mobilitazione, parlando di una “reazione isterica ed estremamente emotiva”. Una risposta che Peskov giudica comprensibile nelle prime ore dopo l’annuncio “perché vi era una certa mancanza di informazione. Ma già dalla giornata di ieri sono state attivate tutte le linee di informazione”. Oggi è arrivato anche l’appello del patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, che
ha invitato i fedeli a “non avere paura della morte”. “ Andate coraggiosamente a compiere il vostro dovere militare. E ricordate che se morite per il vostro paese, sarete con dio nel suo regno, gloria e vita eterna”, ha detto Kirill secondo quanto riporta il sito indipendente bielorusso Nexta.
Finora almeno cinque centri di arruolamento sono stati dati alla fiamme, secondo quanto riporta la stampa indipendente, mentre migliaia di cittadini russi hanno cercato di lasciare il paese, affollando i voli diretti all’estero.
Peskov oggi ha riconosciuto che i negoziati con l’Ucraina saranno necessari “per raggiungere gli obiettivi della Federazione Russa”, aggiungendo tuttavia che Mosca non vede ancora “alcun prerequisito”.