Scandalo Credit Suisse: “18mila conti legati a criminalità”. Tra i clienti trafficanti di uomini, corrotti e torturatori
La banca svizzera Credit Suisse nella bufera. Secondo un’inchiesta condotta dall’Organized Crime and Corruption Reporting Project (Occrp), consorzio di 47 media internazionale che include testate come “Le Monde”, “The Guardian” e “Miami Herald”, avrebbe gestito almeno 18mila conti che fanno riferimento ad attività criminali, violazioni dei diritti umani o soggetti sottoposti a sanzioni. Le informazioni fanno riferimento a conti e depositi di importo complessivo superiore a 100 miliardi di dollari, ospitati dall’istituto tra gli anni Quaranta del secolo scorso e la fine degli anni 2010.
Tra i clienti figurano un trafficante di esseri umani nelle Filippine, un boss della Borsa di Hong Kong incarcerato per corruzione, un miliardario che ha ordinato l’omicidio della sua fidanzata pop star libanese e dirigenti che hanno saccheggiato la compagnia petrolifera statale venezuelana, nonché politici corrotti dall’Egitto all’Ucraina. Senza nominarlo, il giornale fa riferimento anche alla vicenda che vede coinvolto il cardinale italiano Angelo Becciu. “Un conto di proprietà del Vaticano – si legge nell’articolo – è stato utilizzato per spendere 350 milioni di euro (290 milioni di sterline) in un presunto investimento fraudolento in una proprietà londinese che è al centro di un processo penale in corso contro diversi imputati, tra cui un cardinale”.