L’Oms: “Se l’Europa non cambia, arriverà la terza ondata. In Asia restrizioni mai allentate”
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“Ora abbiamo la seconda ondata. Se i governi non prenderanno provvedimenti adeguati, in Europa avremo presto una terza ondata”. A dirlo, in un’intervista di media svizzeri, è David Nabarro, inviato speciale per la pandemia dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nabarro fa riferimento a diverse situazioni, tra cui quella della Svizzera, a cui rimprovera le troppe (e troppo precoci) riaperture. Nel paese elvetico i contagi sono in crescita. Qui, come in altre nazioni europee, la situazione inizia a farsi preoccupante.
Come riporta il Corriere, già venerdì il direttore regionale per l’Oms in Europa, Hans Kluge, aveva dichiarato: “Stiamo assistendo a segnali crescenti di sistemi sanitari sopraffatti dall’ondata di Covid-19. È stato segnalato che in Francia, ad esempio, i reparti di terapia intensiva sono stati occupati al 95% della capacità per 10 giorni e in Svizzera le unità di terapia intensiva sono a pieno regime”. Dichiarazioni a cui hanno fatto seguito quelle di Nabarro, secondo cui in paesi come la Svizzera la situazione è “estremamente grave, con un numero molto elevato di casi e gli ospedali obbligati ad affrontare un vero e proprio sovraccarico. È necessaria una strategia molto più solida da parte delle autorità e dei residenti”.
Per l’inviato speciale dell’Oms bisogna prendere esempio dai Paesi asiatici come la Corea del Sud, che non hanno mai allentato le restrizioni: “Tutti si sono impegnati: mantengono le distanze, indossano le mascherine, isolano i malati, si lavano le mani e puliscono le superfici. Inoltre proteggono i più deboli”.