Covid, un paziente su 5 manifesta disturbi psichici dopo la diagnosi
Il Covid non mette a dura prova solo i polmoni. Ammalarsi di questo virus può causare anche ripercussioni psichiatriche serie, come depressione, ansia, insonnia e disturbo post-traumatico da stress.
Per la prima volta al mondo lo avevano dimostrato i ricercatori del San Raffaele di Milano e ora le loro conclusioni vengono confermate da una ricerca molto più ampia condotta dall’Università di Oxford. Secondo i ricercatori inglesi il 20 per cento dei pazienti infetti da SarsCov2 viene diagnosticato con un disordine psichiatrico entro 90 giorni dall’inizio della malattia.
I disturbi più comuni sono ansia, depressione e insonnia, ma la ricerca suggerisce anche che questi soggetti abbiano un più alto rischio di ammalarsi di demenza rispetto a coetanei sani. Lo studio, pubblicato su The Lancet Psychiatry e ripreso anche dal New York Times, ha preso in esame un database elettronico con i dati di 69 milioni di americani, inclusi 62.000 casi di Covid-19.
Le conclusioni si spingono anche oltre, suggerendo che le persone con pregressi problemi psichici abbiano il 65 per cento di probabilità in più di essere infettate dal Coronavirus. Un’affermazione che viene però accolta con scetticismo da altri scienziati.
Ad agosto scorso era stato Francesco Benedetti, psichiatra e capo dell’Unità di Ricerca in Psichiatria e Psicobiologia clinica del San Raffaele, a sollevare le ripercussioni del virus sulla salute mentale. Allora l’equipe aveva esaminato 402 pazienti con età media di 58 anni a un mese dall’infezione. Adesso Benedetti sta per pubblicare un secondo studio che ha preso in considerazione gli stessi pazienti dopo tre mesi dalla malattia.
Nello studio italiano si legge che se ansia, insonnia e disturbo post-traumatico da stress (che dopo un mese affliggevano rispettivamente il 42 per cento, il 40 per cento e il 28 per cento dei pazienti) tendono a migliorare un pochino con il passare del tempo, la depressione purtroppo non arretra. Colpisce il 40 per cento dei malati Covid che aveva già diagnosi psichiatriche e il 20 per cento di chi non ne aveva mai avute.
Il Covid non attacca il cervello. Le conseguenze sulla salute mentale sono legate all’infiammazione che provoca. Ansia e depressione, dunque, non sono legate solo a condizioni sociali, come l’isolamento forzato di questi mesi, ma direttamente a un processo patologico di infiammazione. Tanto è vero che chi è stato trattato con potentissimi antinfiammatori durante la malattia, è risultato meno a rischio di disturbi mentali.
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