Cosa sappiamo sulla vicenda dell’uomo trascinato a forza fuori da un aereo
Da quando ieri 10 aprile il video ha fatto scalpore in rete, sono emersi diversi dettagli sul passeggero e sulla reazione della compagnia aerea
Lunedì 10 aprile ha fatto il giro della rete un video registrato il giorno prima su un volo della United Airlines in cui il personale della linea aerea ha rimosso con la forza un uomo dal velivolo, essendo troppi i passeggeri rispetto al numero di posti – una condizione nota come overbooking.
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Sul volo che era in procinto di partire da Chicago verso Louisville i membri dell’equipaggio avevano infatti chiesto ai passeggeri già seduti a bordo se ci fossero quattro persone disposte a prendere un volo successivo per lasciare il proprio posto ad alcuni impiegati della United Airlines che necessitavano di salire su quel volo per poi prendere delle coincidenze con altri voli.
Nessun passeggero ha voluto rinunciare al proprio posto, dunque gli impiegati hanno annunciato che un computer avrebbe selezionato casualmente quattro persone.
Uno dei selezionati, che ha dichiarato di essere un medico che avrebbe dovuto visitare dei pazienti la mattina dopo, ha rifiutato di lasciare il suo posto, e a quel punto gli impiegati della linea aerea lo hanno trascinato di peso fuori dal velivolo, con una violenza che ha lasciato sbigottiti gli altri presenti.
Questo un video che unisce due filmati diffusi su Twitter da altri passeggeri che riprendono il disturbante momento in cui l’uomo è stato trascinato con la forza fuori dall’aereo:
In seguito sono emersi anche altri due video che vedono il passeggero sanguinante dalla bocca e, probabilmente sotto choc, intento a ripetere le frasi “Uccidetemi e basta” e “Devo andare a casa”:
Il primo commento da parte della United Airlines in seguito all’incidente è stato: “Il volo 3411 da Chicago a Louisville era in overbooking. Dopo che il nostro team ha cercato dei volontari, un cliente si è rifiutato di lasciare il velivolo volontariamente e per questo è stato chiesto alle forze dell’ordine di venire al gate. Ci scusiamo per l’overbooking”.
Oggi 11 aprile l’amministratore delegato della compagnia, Oscar Munoz, ha gettato benzina sul fuoco inviando una mail ai suoi dipendenti con le seguenti dichiarazioni:
“Caro team, come voi sono rimasto sconvolto nel vedere e sentire quello che è successo la scorsa notte a bordo del volo United Express 3411 diretto da Chicago a Louisville.
Mentre i fatti e le circostanze sono ancora in evoluzione, soprattutto per quanto riguarda il motivo per cui questo cliente ha sfidato gli agenti della sicurezza aerea di Chicago, ho incluso più sotto un riassunto dalle relazioni preliminari presentate dai nostri dipendenti per darvi un quadro più chiaro di ciò che è accaduto.
Come leggerete, questa situazione si è purtroppo aggravata quando uno dei passeggeri a cui avevamo gentilmente chiesto di scendere dall’aereo si è rifiutato di farlo, ed è così stato necessario contattare i responsabili della sicurezza dell’aeroporto di Chicago per farci aiutare. I nostri dipendenti hanno seguito le procedure prestabilite per affrontare situazioni come questa.
Se mi rammarico profondamente per questa situazione, allo stesso tempo sono dalla parte di tutti voi, e voglio congratularmi con voi perché continuate a fare tutto il possibile affinché le regole siano rispettate. Credo, tuttavia, che ci siano delle lezioni che possiamo imparare da questa esperienza, e stiamo esaminando attentamente le circostanze di questo incidente.
Trattare i nostri clienti con rispetto e dignità è al centro di ciò che siamo, e dobbiamo sempre ricordarcelo, non importa quanto sia difficile la situazione”.
Munoz, in un resoconto dell’accaduto, ha anche dichiarato che il passeggero, una volta informato della necessità di scendere dall’aereo, avrebbe alzato la voce e si sarebbe mostrato sempre più belligerante e meno collaborativo:
INBOX: @united CEO sends letter to employees about United Express flight. pic.twitter.com/obVdl6G2E0
— Ryan Ruggiero (@RyanRuggiero) 10 aprile 2017
Non sembrano essere dello stesso avviso le forze dell’ordine, visto che il Dipartimento dei Trasporti statunitense sta investigando sull’incidente, e in un comunicato ha fatto sapere: “Nonostante sia legale per i velivoli lasciare a terra passeggeri se un volo non ha abbastanza posti e non ci siano volontari, è responsabilità della compagnia aerea determinare una giusta prassi per l’imbarco”.
Allo stesso tempo, uno degli agenti che ha trascinato via l’uomo è stato sospeso dal servizio dalla polizia dell’aeroporto di Chicago.
Intanto sono emersi sui media statunitensi anche alcuni dettagli sull’identità del passeggero rimosso a forza dall’aereo: si tratterebbe di David Dao, 69 anni, un medico di origine vietnamita padre di cinque figli.
Residente a Elizabethtown, nel Kentucky, a poca distanza dalla destinazione del volo, Louisville, Dao ha un passato piuttosto controverso: nel 2003 è stato condannato per aver prescritto illegalmente degli antidolorifici, e in almeno un caso in cambio di favori sessuali da parte di un paziente con cui aveva iniziato una relazione clandestina.
Dao fu condannato a due anni e otto mesi in prigione e nell’ottobre 2003 la sua licenza come medico fu sospesa, e solo nel marzo 2016 gli è stato permesso di tornare a lavorare.
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