Cosa mangiava Donald Trump durante la campagna elettorale del 2016
Dalle pagine di un libro scritto da due sostenitori ed ex collaboratori del presidente degli Stati Uniti emergono dettagli su abitudini alimentari davvero poco sane
Una dieta sana ed equilibrata è fondamentale per mantenersi in salute il più a lungo possibile ma, stando alle rivelazioni fatte da Corey Lewandowski e David Bossie nel libro “Let Trump Be Trump” riportate dal quotidiano britannico “The Guardian”, il presidente degli Stati Uniti preferisce concedersi più di una volta ogni tanto del cibo spazzatura ad altissimo contenuto calorico.
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Stando alle rivelazioni di Lewandowski e Bossie, rispettivamente ex direttore e vicedirettore della campagna elettorale di Donald Trump dell’anno scorso, nel corso delle settimane precedenti il voto del 2016 il tycoon newyorchese era abituato a ordinare almeno due Big Mac, due Filet-O-Fish e un milkshake al cioccolato a pasto nelle sue frequenti soste al McDonald’s.
Un menù tutt’altro che sano: 2.420 calorie in tutto, contro le 2.500 al giorno consigliate dalle autorità statunitensi. Un ordine medio dall’altissimo contenuto di grassi (112 grammi) e di sale (3.470 milligrammi), rispettivamente il 172 e il 144 per cento in più delle dosi giornaliere consigliate al presidente statunitense, che quest’anno ha compiuto 71 anni.
Secondo Lewandowski e Bossie, nell’aereo utilizzato da Trump per spostarsi da una città all’altra per i comizi elettorali era possibile trovare esclusivamente cibo spazzatura: “Sul Trump Force One non mancavano mai cose da mangiare prese da McDonald’s e Kentucky Fried Chicken, ma anche pizza e lattine di Diet Coke.”
Come se non bastasse, dalle pagine del libro dei due ex collaboratori pubblicate in anteprima dal “Washington Post” emergono anche dettagli sulla smodata passione di Donald Trump per biscotti e snack di ogni tipo, sempre presenti in grandi scorte sull’aereo perché l’inquilino della Casa Bianca, “noto per la sua fobia dei germi, non mangerebbe mai qualcosa presa da una confezione già aperta.”
Lewandowski e Bossie, ancora oggi accaniti sostenitori del presidente repubblicano, hanno inoltre fatto luce su uno dei tratti più caratteristici dell’esplosiva personalità di Trump: i suoi frequenti scatti d’ira contro gli assistenti.
In un passaggio di “Let Trump Be Trump” si legge che “il modo in cui si trasforma quando le cose non vanno come lui desidera ha l’effetto di un assalto frontale, in grado di distruggere in mille pezzi anche le donne e gli uomini più duri.”