Che cos’è la fame mentale?
La concentrazione mentale genera nel nostro corpo lo stimolo della fame, secondo gli esperti. Un esperimento prova a capire come fare a diminuirla
Una mente occupata genera un corpo affamato secondo la giornalista Gretchen Reynolds, che sulla cosiddetta “fame mentale” ha scritto un articolo per il quotidiano statunitense The New York Times.
Sarà capitato a tanti di sentire di avere davvero tanta fame dopo un’attività mentale intensa, come studiare per un esame, scrivere un articolo o rivedere attentamente un foglio di calcolo. Anche se non ci si è minimamente mossi dalla sedia e non si ha l’impressione di aver eseguito alcuno sforzo fisico.
Secondo i ricercatori, queste attività consumano tutta l’energia del cervello, che appena si sente a corto di calorie, genera lo stimolo della fame per recuperare le energie perse. Questo potrebbe spiegare l’aumento di peso in alcuni studenti universitari.
Alcuni ricercatori dell’Università di Alabama, negli Stati Uniti, hanno recentemente condotto un esperimento per verificare se fosse possibile ridurre la cosiddetta “fame mentale” attraverso l’esercizio fisico.
Infatti, un’attività fisica stancante aumenta le quantità di zucchero e di acido lattico che circolano nel sangue e il flusso di sangue verso il cervello. Gli esperti si sono chiesti se questo potesse alimentare il cervello esausto e diminuire l’urgenza di dover mangiare per ricaricare le energie.
Trentotto studenti universitari si sono sottoposti all’esperimento dell’Università di Alabama. Il gruppo ha dovuto sostenere degli esami di accesso all’università per circa 20 minuti, cosa che ha stimolato loro la “fatica e la fame mentale”, secondo quanto dichiarato dal professor Gary Hunter che ha guidato l’esperimento. Dopo 15 minuti di riposo, alla metà degli studenti è stata offerta tutta la pizza che desideravano.
Negli stessi 15 minuti, l’altra metà si è esercitata su un tapis roulant camminando e correndo a intervalli. Secondo gli esperti, questo tipo di allenamento sportivo libera gli zuccheri e l’acido lattico nel sangue.
Anche gli studenti che hanno corso hanno poi potuto mangiare la pizza, ma hanno assunto 200 calorie in meno rispetto a quelli che non avevano fatto alcuno sforzo fisico.
Lo studio condotto ha però dei limiti, poiché gli esperti si sono concentrati solo sul pranzo e non sulle calorie consumate a cena e non si è certi se un’altra attività fisica, oltre alla corsa, potrebbe diminuire la fame che genera lo sforzo mentale.
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