Che cos’è la crisi dei 25 anni
La crisi del quarto di vita esiste ed è dovuta, tra le altre cose, alla mancanza di certezze come confermano alcuni studi
Credevate di aver superato la crisi peggiore passati i sedici anni? Quella dei venticinque era semplicemente in attesa, per piombarvi addosso quando meno ve lo aspettavate. Quando credevate di aver costruito nel tempo relazioni stabili e legami solidi. Di aver fatto la scelta giusta su quale percorso di studi intraprendere o su come impostare il vostro lavoro. Di avere le idee chiare e la vostra vita sotto controllo.
Si entra nella “crisi del quarto di vita” quando si comprende che tutto ciò che si era dato per assicurato è sensibile ai cambiamenti e che la vita è appena iniziata. Questa crisi, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El País, fu riconosciuta per la prima volta dalla psicologa americana Abby Wilner e dalla giornalista Alexandra Robbins nel loro libro Quarterlife Crisis: The Unique Challenges of Life in Your Twenties (La crisi del quarto di vita: le sfide uniche della vita durante i tuoi vent’anni) nel 2001.
“Nella crisi del quarto di vita succede esattamente il contrario a quello che ci accade quando compiamo i 40 e i 50 anni: non abbiamo stabilità, prevedibilità, non ci sono certezze. Il risultato: entri in un loop nel quale inizi a dubitare fortemente di te stesso”, spiegano le due esperte nel libro.
Da uno studio condotto dall’Università di Greenwich, a Londra, nel 2011 si è visto come su 1.100 giovani, l’86 per cento avesse ammesso di sentire la pressione di dover avere successo nelle proprie relazione, nel lavoro e rispetto alla propria situazione economica.
Secondo Maria Jose Diaz Aguado, docente di psicologia evolutiva e dell’educazione presso l’Universidad Complutense di Madrid, questa crisi si presenta proprio perché i giovani si ritrovano a fare un bilancio della propria vita fino a quel momento. Se la differenza tra le proprie aspettative e la realtà è notevole, la crisi sarà maggiore.
È anche vero che avere vent’anni oggi è più difficile di quanto possa essere stato per i nostri genitori. La competitività nei vari settori è molto alta, essendo la generazione più preparata. Trovare un lavoro e una buona situazione economica per potersi rendere indipendenti e allo stesso tempo curare le proprie relazioni personali, può diventare molto complicato.
È la crisi del cambiamento: la fine del percorso di studi e l’ingresso nel mondo del lavoro è diventato parecchio traumatico. Anziché godere della giovinezza presente, molti si soffermano a pensare su che cosa avrebbero dovuto fare al posto di divertirsi e dove sarebbero voluti arrivare nella vita. Una cosa è certa, ci sono solo due modi per reagire a questa crisi: angosciarsi o reagire per riuscire a realizzare i propri sogni.