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Home » Esteri

Cos’è stato deciso al vertice di Parigi sui migranti

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Credit: Charles Platiau

Approvato un piano che prevede centri di ricollocamento nei paesi di transito dei profughi in Africa. Si apre alla revisione del sistema di Dublino

Si è tenuto il 28 agosto a Parigi un vertice sulla gestione dei flussi migratori a cui hanno partecipato il premier italiano Paolo Gentiloni, il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel, e il premier spagnolo Mariano Rajoy.

All’incontro erano presenti anche Idriss Déby, presidente del Ciad, e Mahamadou Issoufou, presidente del Niger, insieme al capo del governo libico, Fayez El Sarraj, e all’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, Federica Mogherini.

Il vertice riguardava la discussione di nuove politiche di cooperazione per la gestione dei flussi migratori provenienti dalla Libia.

Alla conclusione dell’incontro il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha detto che “nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, anche nella rotta del Mediterraneo centrale abbiamo conseguito dei risultati, ma sono risultati iniziali che vanno consolidati”. Gentiloni ha auspicato che l’impegno sui flussi migratori diventi “un impegno europeo”.

I paesi presenti hanno concordato un piano d’azione che prevede l’introduzione di campi di ricollocazione in territorio africano, dove i migranti siano identificati e sia stabilito quali di questi hanno diritto all’asilo in Europa. Questi saranno accolti in Ue, mentre i cosidetti “migranti economici” saranno rimpatriati nei paesi d’origine.

“Abbiamo dato il via libera a un piano d’azione a breve termine rapido: è la risposta più efficace al fenomeno dei trafficanti di esseri umani che ha provocato un cimitero”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron.

I leader europei hanno lodato l’accordo di cooperazione sui flussi migratori tra Italia e Libia, ritenuto meritevole di aver ridotto il numero degli sbarchi sulle coste italiane nelle ultime settimane.

Altro punto cruciale è la necessità di stabilità in Libia, per il quale è stato sancito il sostegno all’accordo di pace tra le tribù del sud del paese e la cooperazione per la creazione di una guardia di frontiera libica.

“Chiaramente l’Italia e la Libia sono elemento fondamentale come interfaccia, ringrazio quindi il presidente libico Fayez Al Serraj e il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni”, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, che in un’intervista al giornale Welt am Sonntag la scorsa domenica aveva già dichiarato che i profughi dovrebbero essere distribuiti in modo solidale a livello europeo, senza gravare esclusivamente su Italia e Grecia.

“Penso che gli hotspot non siano proprio il termine ideale per designare dei centri di ricollocazione”, ha aggiunto Merkel. “Il sistema Dublino deve essere rivisto, non offre soluzioni soddisfacenti, i paesi cosiddetti d’arrivo sono sfavoriti. Visto che non c’è solidarietà reale, dobbiamo trovare nuove soluzioni”.

Il premier libico Sarraj e il generale Haftar hanno raggiunto un accordo sul futuro della Libia

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