La Corte Suprema russa ha annullato la condanna all’oppositore politico Ildar Dadin
L'attivista detenuto da due anni nella colonia penale di Segzha, in Carelia, per violazione delle regole d’assemblea, deve essere liberato
La Corte Suprema russa ha annullato la condanna ai danni dell’oppositore politico Ildar Dadin, che sta scontando una pena di due anni per per aver violato più volte le regole sul diritto di assemblea in Russia.
Dadin è detenuto nella colonia penale di Segezha, nella Repubblica di Carelia, a oltre mille chilometri da Mosca.
Secondo i giudici della Corte, citati dall’agenzia di informazione russa Novosti, l’attivista oppositore deve essere liberato e deve essere riconosciuto il suo diritto alla riabilitazione.
Condannato a tre anni per “manifestazioni non autorizzate”, la pena dell’attivista oppositore era poi stata ridotta a due anni e mezzo.
A inizio febbraio del 2017, però, la Corte costituzionale russa aveva ordinato di rivedere la sentenza poiché “la responsabilità penale per la violazione delle regole delle riunioni e delle manifestazioni pubbliche dovrebbe essere corrispondente al pericolo pubblico creato dalla violazione”.
Nel novembre del 2016 Dadin aveva denunciato, attraverso il suo avvocato, di aver subito violenze e torture in carcere.