Coronavirus: virologo che consigliò a Boris Johnson di chiudere il Regno Unito, incontra l’amante durante il lockdown
Neil Ferguson, componente del comitato tecnico-scientifico dell'esecutivo, ha incontrato la sua amante in almeno due occasioni durante il lockdown: motivo per cui è stato costretto alle dimissioni
Regno Unito, incontra l’amante durante il lockdown: si dimette virologo della task force anti-Coronavirus del governo
Neil Ferguson, virologo che ha convinto Boris Johnson a imporre le misure restrittive nel Regno Unito a causa dell’epidemia di Coronavirus, ha incontrato la sua amante più volte nel corso del lockdown: lo scienziato, che fa parte della task force anti-Covid del governo, è stato così costretto alle dimissioni. La vicenda, che ha dell’incredibile, è emersa grazie a un’inchiesta del The Telegraph. Il quotidiano britannico, infatti, ha scoperto che Ferguson, epidemiologo 51enne dell’Imperial College di Londra e membro del Sage, il comitato tecnico-scientifico chiamato a consigliare l’esecutivo sulle misure da adottare per contrastare l’epidemia di Coronavirus, ha incontrato più volte la sua amante, Antonia Staats, di 13 anni più giovane, durante il lockdown.
Secondo il Telegraph, Ferguson e Staats si sono visti almeno due volte dall’inizio del lockdown: il 30 marzo e l’8 aprile. Messo alle corde, il virologo non ha negato gli incontri, ma si è giustificato affermando di essere “immune” dal Covid-19. L’epidemiologo, infatti, ha contratto il Coronavirus, ma ha dichiarato di aver incontrato la sua amante solo dopo un autoisolamento di quattordici giorni. Ferguson, tuttavia, ha comunque violato le misure restrittive che lui stesso aveva consigliato di adottare al governo britannico, motivo per cui, nella serata di martedì 5 maggio, il virologo ha rassegnato le dimissioni dalla task foce governativa: “Ho commesso un grave errore, quindi mi dimetto dal comitato scientifico anti Covid-19 del governo. Sono costernato per aver messo in discussione le regole anti pandemia”.
La notizia ha scioccato gran parte dei britannici dal momento che è stato proprio Ferguson con uno studio realizzato nello scorso febbraio a far cambiare idea sul lockdown non solo a Boris Johnson, ma anche al presidente della Francia Macron e a quello degli Stati Uniti Donald Trump. Nel suo report, infatti, Ferguson ipotizzava che, qualora non fossero state adottate misure restrittive, nel Regno Unito ci sarebbero stati 500mila morti, mentre negli Usa i decessi per Covid-19 sarebbero potuti arrivare fino a 2 milioni. Ferguson, inoltre, ha partecipato anche a un altro studio, quello sulla Fase 2 dell’Italia, in cui si ipotizzava un numero di morti superiore alla prima ondata di Coronavirus qualora nel nostro Paese non fossero state adottate misure di distanziamento sociale e precauzioni.
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