Coronavirus, ultime notizie dal mondo. AstraZeneca, 2 milioni dosi a settimana al Regno Unito da metà gennaio. L’Oms approva il vaccino Pfizer
Coronavirus, ultime notizie dal mondo: tutte le news in tempo reale
CORONAVIRUS, ULTIME NOTIZIE DAL MONDO – La pandemia di Coronavirus ha provocato ad oggi 81 milioni di contagi e oltre 1,7 milioni di morti nel mondo. Tantissimi paesi – Italia compresa (qui le ultime sul Covid dall’Italia) – hanno iniziato la campagna vaccinale. Di seguito tutte le ultime notizie dal mondo sul Coronavirus di oggi, sabato 2 gennaio 2021.
Ore 18 – Francia, è finito dopo 2 giorni il maxi rave di Capodanno con 2500 persone – È durato oltre 48 ore il rave party illegale di Capodanno in Bretagna, in flagrante violazione delle regole anti-Covid, iniziato giovedì 31 dicembre e finito solo all’alba di oggi, sabato 2 gennaio. A radunarsi in due capannoni a Lieuron, a sud di Rennes, sono arrivati da tutta la Francia (e non solo) oltre 2.500 persone. (Qui l’articolo completo)
Ore 15,20 – Le 2 milioni di dosi a settimana di AstraZeneca sono per il Regno Unito – La produzione di 2 milioni di dosi a settimana, da metà gennaio, del vaccino AstraZeneca sarà destinata al Regno Unito. Lo precisano i media britannici Il governo britannico ha ordinato 100 milioni di dosi del vaccino Oxford-AstraZeneca, che Londra ha approvato questa settimana. Mercoledì scorso il ministro della Sanità, Matt Hancock, aveva detto che lunedì sarebbero state pronte solo 530mila dosi del vaccino AstraZeneca nonostante i piani del governo di avere uno stock di 30 milioni di dosi entro l’autunno.
Ore 15,00 – Regno Unito, sarà consentita, in casi particolari, la combinazione di vaccini diversi – Il Regno Unito consentirà alle persone di ricevere iniezioni di vaccini Covid diversi in particolari occasioni, nonostante la mancanza di prove sull’entità dell’immunità offerta dalla miscelazione delle dosi. Per esempio nel caso in cui siano esaurite le dosi dello stesso vaccino. Si legge infatti nelle linee guida: “(Se) lo stesso vaccino non è disponibile, o se il primo prodotto ricevuto è sconosciuto, è ragionevole offrire una dose del prodotto disponibile localmente per completare il programma”. Mary Ramsay, responsabile delle vaccinazioni presso la Public Health England, ha affermato però che questo si potrà verificare solo in occasioni estremamente rare e che il governo non sta raccomandando la miscelazione dei vaccini, che richiedono almeno due dosi somministrate a diverse settimane di distanza.
Ore 14,40 – Vaticano, al via da metà gennaio le vaccinazioni – Nei prossimi giorni prenderà il via la campagna di vaccinazione anti-Covid-19 all’interno dello Stato della Città del Vaticano. Lo rende noto la Direzione Sanità e Igiene del Governatorato. E’ prevedibile che i vaccini possano arrivare nello Stato nella seconda settimana di gennaio, in una quantità sufficiente a coprire il fabbisogno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Per conservare le dosi di vaccino è stato acquistato un “ultra low temperature refrigerator”. La somministrazione del vaccino dovrebbe iniziare nella seconda metà di gennaio, pianificata secondo i criteri di selezione delle categorie maggiormente esposte al contagio e secondo le adesioni volontarie. La priorità sarà data al personale sanitario e di pubblica sicurezza, agli anziani e al personale più frequentemente a contatto con il pubblico. Le dosi saranno somministrate nell’atrio dell’Aula Paolo VI, da personale medico e infermieristico qualificato della Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, sempre in linea con le raccomandazioni sanitarie per la pandemia.
Ore 12,20 – AstraZeneca, 2 milioni dosi a settimana da metà gennaio – Due milioni di dosi del vaccino Oxford-AstraZeneca saranno pronte ogni settimana a partire da metà gennaio: lo riporta oggi il Times, che cita un “membro chiave” del team della società farmaceutica. Secondo la fonte un milione di dosi saranno pronte già la settimana prossima: “Poi il piano prevede un incremento (della produzione, ndr) abbastanza rapido. Entro la terza settimana di gennaio dovremmo arrivare a due milioni alla settimana”.
Ore 12,00 – Regno Unito chiude tutte scuole elementari a Londra – Il governo britannico ha deciso che tutte le scuole elementari di Londra resteranno chiuse fino al 18 gennaio a causa dei numeri preoccupanti sulla diffusione del Covid-19 nella capitale.
Ore 10,20 – Usa, oltre 160mila nuovi casi il primo dell’anno – Gli Stati Uniti hanno cominciato il nuovo anno con oltre 160mila nuovi casi Covid: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University, secondo quanto riporta la Cnn. I dati indicano che nella giornata di ieri i contagi sono stati almeno 160.606, ed i morti almeno 2.051. Ad oggi, gli Usa registrano un totale di 20.135.305 infezioni, incluse 347.865 vittime.
Ore 9,00 – Giappone, Tokyo verso richiesta stato di emergenza – Il governo metropolitano di Tokyo e le tre prefetture adiacenti si rivolgeranno all’esecutivo per sollecitare l’introduzione dello stato di emergenza nel tentativo di contenere la diffusione del Coronavirus nella regione. Lo riporta l’Ansa citando i media nipponici. Giovedì scorso Tokyo ha toccato un nuovo record di infezioni giornaliere (1.337), superando quota mille per la prima volta dall’inizio della pandemia di Covid.
Ore 8,30 – Corea Sud, limite assembramenti esteso al Paese – La Corea del Sud ha esteso a livello nazionale il limite di cinque persone per gli assembramenti pubblici nel tentativo di contrastare un’impennata dei casi di Coronavirus: la misura, che già interessava la capitale Seul, resterà in vigore fino al 17 gennaio. L’Agenzia nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie (KDCA) ha reso noto che ieri i nuovi casi di contagio sono stati 824, di cui 788 trasmessi a livello locale. Dall’inizio della pandemia nel Paese sono state registrate 62.593 infezioni e almeno 942 persone sono morte a causa del virus, come riporta l’Ansa.
Ore 8,00 – L’Oms approva il vaccino Pfizer: anche Paesi in via di sviluppo potranno avviare vaccinazioni. L’organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha approvato il vaccino Pfizer-BioNTech: la decisione rappresenta una svola per i Paesi in via di sviluppo privi di propri organismi di regolamentazione in materia sanitaria, che potranno così accelerare i loro iter per il via libera al vaccino ed iniziare i relativi programmi di immunizzazione. Lo riporta la Cnn.
Ore 7,00 – Covid, finora quasi 10 milioni di vaccinazioni nel mondo – Nel mondo finora sono state vaccinate quasi 10 milioni di persone. Lo riferisce il sito di pubblicazioni scientifiche Our World in Data, sviluppato dall’Università di Oxford sottolineando che sono già state inoculate 9,8 milioni di dosi. Il paese che ha vaccinato più persone finora è la Cina, 4,5 milioni al 31 dicembre. A seguire gli Stati Uniti, con quasi 2,8 milioni di persone, e Israele a quota un milione. A seguire ci sono i primi paesi europei, a partire dal Regno Unito, quasi 945mila al 27 dicembre. Poi la Germania con 131mila. L’Italia viene registrata a quota 33mila. Il sito chiarisce che i numeri si riferiscono alle singoli dosi iniettate, quindi non alla vaccinazione completa, che necessita di un secondo richiamo.
L’allarme di BioNTech: “Servono altri vaccini, da soli non ce la facciamo” – “La situazione non è buona. Si è creato un gap perché non sono stati approvati altri vaccini e noi dobbiamo coprire il buco con i nostri”: lo dichiara Ugur Sahin, capo della startup tedesca BioNTech che ha prodotto il vaccino anti-Covid in collaborazione con Pfizer. Secondo Sahin se altri vaccini contro il Coronavirus non saranno approvati in breve tempo in Europa, la sua azienda non sarà in grado di coprire il fabbisogno. L’articolo completo.
700mila nuovi casi e oltre 13mila morti nell’ultimo giorno – Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 728.621 nuovi casi di Covid e 13.629 nuovi decessi nel mondo. È il bilancio della pandemia fornito da France Press sulla base dei dati forniti dalle autorità locali.
Stati Uniti: totale decessi supera quota 345mila – Sono più di 345mila i morti per Covid negli Usa. Lo sostiene l’università americana Johns Hopkins, secondo cui il Paese è vicino a raggiungere i 20 milioni di casi di Covid dall’inizio della pandemia.
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