Coronavirus in Spagna: un morto ogni 16 minuti negli ospedali di Madrid
Coronavirus in Spagna, a Madrid un morto ogni 16 minuti
La pandemia di Coronavirus continua a contagiare sempre più persone anche nel resto d’Europa, e in Spagna secondo El Pais ci sarebbe un morto ogni sedici minuti. Il bilancio riguarda gli ospedali di Madrid, dove i ricoverati sarebbero oltre 3mila, nel Paese che è secondo dopo l’Italia per numero di contagi: sono 13,801 le persone infette fino a questo momento, i decessi già 598. I dati pubblicati dal quotidiano rivelano inoltre che la diffusione del Covid-19 prosegue con un tasso del 25 per cento di casi al giorno. I due forni crematori della capitale lavorano 24 ore su 24.
Per El Pais la reale entità del contagio potrebbe essere molto diversa da quella percepita perché il bilancio delle vittime non tiene conto delle persone che muoiono in casa o in altre strutture socio-sanitarie, una situazione molto simile a quella dell’Italia, dove i contagiati potrebbero essere molti di più di quelli denunciati perché i tamponi si effettuano su una minoranza di persone. In Spagna muoiono anche i più giovani, come Pedro Alameda, agente dalla Guardia Civil di 37 anni, deceduto dopo essere risultato positivo al nuovo virus pur non avendo alcuna patologia pregressa.
“È una crisi che stiamo combattendo e che stiamo per superare e vincere. Questo virus non ci sconfiggerà, è una parentesi nelle nostre vite. Torneremo alla normalità”, ha detto il Re di Spagna Felipe VI nel discorso alla nazione pronunciato mercoledì 18 marzo. Al momento, anche in Spagna la zona rossa copre tutto il Paese, ed è stato istituito come in Italia il divieto di circolazione e spostamenti salvo per ragioni di necessità.
1.Coronavirus, studentessa Erasmus in Spagna a TPI: “Noi italiani discriminati a Madrid” | VIDEO 2.
2. Gli altri eroi che mandano avanti il paese: “Noi corrieri vi consegniamo i pacchi ogni giorno ma rischiamo il contagio” 3. Coronavirus Anno Zero, quel 23 febbraio all’ospedale di Alzano Lombardo: così Bergamo è diventata il lazzaretto d’Italia /4. Ospedali e inceneritori: a rischio la gestione dei rifiuti infetti