Coronavirus, rischio carenza scorte di Remdesivir nell’Ue. La Commissione firma un contratto da 500mila dosi
I Paesi Ue rischiano di affrontare un periodo di scarsità di uno dei farmaci anti-Coronavirus, il Remdesivir, dal momento che, nei mesi scorsi, gli Usa si sono accaparrati la quasi totalità della produzione della Gilead, la società farmaceutica statunitense che ne detiene il brevetto. Per questo, la Commissione europea ha annunciato oggi di aver firmato un contratto quadro di appalto congiunto con Gilead per la fornitura di 500mila dosi del farmaco, con l’opzione di raddoppiare la fornitura.
Il contratto vale 70 milioni di euro, provenienti dallo strumento di sostegno alle emergenze (Esi) della Commissione. Remdesivir “è in questa fase l’unico medicinale con un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata nell’Ue per il trattamento di pazienti Covid-19 che necessitano di fornitura di ossigeno”, fa sapere la Commissione.
“Oggi garantiamo l’accesso a Remdesivir per il trattamento di un massimo di 500mila pazienti”, ha dichiarato Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare. “Non stiamo lasciando nulla di intentato nei nostri sforzi per garantire che siano disponibili terapie sicure ed efficienti contro Covid-19. Attraverso i nostri appalti congiunti dell’Ue, stiamo consentendo ai paesi di tutta Europa di unire le forze e ottenere l’accesso ad attrezzature e medicinali vitali. Siamo sempre più forti insieme, e questa è la solidarietà europea in azione contro COVID-19 “.
Un nuovo lotto di 20mila fiale (sufficienti per 3.300 pazienti) è in distribuzione in Europa in questi giorni. Le prime confezioni sono già partite per Grecia, Olanda, Austria, Danimarca, Repubblica Ceca e Slovenia e l’Italia dovrebbe ricevere la sua parte la settimana prossima. Nel nostro paese 100 pazienti al giorno ricevono il Remdesivir.
A luglio, i 27 Paesi Ue più il Regno Unito avevano acquistato circa 30mila dosi, mentre gli Usa hanno firmato un contratto per la fornitura di più di 500mila cicli di trattamento, acquistando tutta la produzione dell’azienda di casa, la Gilead, fino al 30 settembre. Ma anche questa scadenza è passata, la situazione non è ancora rientrata nella normalità.
“Il fabbisogno supera la disponibilità. Il rischio di carenza è forte”, ha dichiarato alcuni giorni fa Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) a proposito del Remdesivir. “L’aumento della domanda rischia di portare all’esaurimento delle scorte nel fine settimana. Sono attivi i meccanismi di collaborazione con gli altri paesi europei per evitare che accada”.
Gli altri due farmaci usati correntemente contro il Covid, l’anticoagulante eparina e l’antinfiammatorio desametasone, sono invece vecchi farmaci fuori brevetto e ampiamente disponibili.
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