Coronavirus, positivo il ministro israeliano Litzman: aveva detto che il Covid-19 è un castigo divino per l’omosessualità
Positivo il ministro israeliano Litzman: aveva detto che il Coronavirus è un castigo per l’omosessualità
Solo a marzo aveva definito il Covid-19 una “punizione divina per l’omosessualità“. Il 1 aprile l’ultra-conservatore ministro israeliano della Salute Yaakov Litzman è risultato positivo al Coronavirus insieme alla moglie. Una sorta di scherzo del destino, come riferisce il portale Gaynews. Litzman, che è anche un rabbino, ha infatti più volte violato le misure sul distanziamento sociale partecipando a diverse riunioni di culto, ed esponendo a possibili contagi numerose autorità del Paese.
Nel 2005 Bush avvisò sulla pandemia: “Se aspettiamo che arrivi sarà troppo tardi”
Lo stesso primo ministro Benyamin Netanyahu si è posto in quarantena volontaria, ma anche altre figure di spicco come il capo del Mossad, Yossi Cohen, il capo di Stato maggiore, Aviv Kohavi, e due altri generali. Come ricorda GayNews, nel complesso la grande comunità ḥaredi, di cui Litzman fa parte, ha registrato un gran numero di contagi, soprattutto perché molti di loro hanno ignorato le misure imposte dal Governo per contenerne la diffusione. E così in Israele molti si sono schierati contro gli ultraconservatori, accusati di essere untori.
A scagliarsi contro la comunità omosessuale per aver in qualche modo causato la pandemia da Coronavirus, d’altronde, non è stato solo il ministro Litzman. Sempre in Israele il rabbino ultraradicale israeliano Meir Mazuz se l’è presa con i Pride, definiti una “parata contro la natura” poiché “quando qualcuno va contro la natura, colui che ha creato la natura si vendica di lui”.
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