Le altre carni consentite sono agnello, asino, anatre, oche e piccione. La proposta evidenzia che in Cina esistono oltre 2.000 specie di animali selvatici protetti.
Il documento riconosce lo stato di cani e gatti come animali domestici e ne vieta il consumo. I serpenti, le tartarughe e le rane sono stati esclusi dall’elenco approvato, nonostante siano piatti popolari nel sud della Cina.
La decisione è stata del Comitato permanente del 13mo Congresso nazionale del popolo. Lo schema ha 8 articoli focalizzati sul “noto problema” di consumo di carne di animali selvatici (ritenuto uno delle possibili cause del coronavirus), su cui c’è il bando totale e la stretta sul commercio illegale, hanno riferito i media ufficiali.
Nel frattempo, il governo a livello nazionale ha già vietato il commercio di specie selvatiche che gli scienziati sospettano abbiano portato allo scoppio dell’epidemia di coronavirus: alcune delle prime infezioni sono state riscontrate in persone che erano esposte a un mercato della fauna selvatica nella capitale della provincia di Hubei, Wuhan, dove venivano venduti pipistrelli, serpenti, zibetti e altri animali.
Secondo una serie di linee guida diffuse dall’Amministrazione Nazionale per le Foreste e i Pascoli, le autorità a tutti i livelli devono condividere le risorse per rafforzare in maniera completa la protezione della fauna selvatica in importanti habitat e aree in cui sono distribuiti gli animali selvatici.
Banchi del mercato, negozi e ristoranti che vendono animali selvatici saranno chiusi e sigillati in conformità con la legge, mentre tutte le informazioni online o pubblicità relative al commercio illegale di animali selvatici saranno rimosse, riportano le linee guida, aggiungendo che anche attività come il trasporto di animali selvatici e prodotti correlati saranno severamente puniti.
Secondo le linee guida, le autorità dovranno rivedere le istituzioni che si occupano dell’allevamento e del commercio di animali selvatici e imporre sanzioni più severe per le violazioni. A partire da ieri l’amministrazione ha bloccato tutte le richieste di autorizzazione amministrativa per le attività di consumo di animali selvatici, tra cui la caccia, la vendita, l’acquisto e l’importazione di animali selvatici.
Inoltre, in base alle linee guida sono richieste procedure di approvazione rigorose per gli animali selvatici utilizzati a scopi non alimentari, come ad esempio per la ricerca scientifica, i farmaci e l’esposizione.
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