Coronavirus, interrotta la sperimentazione del vaccino AstraZeneca-Oxford: “Reazione anomala”
Coronavirus, stop alla sperimentazione del vaccino AstraZeneca-Oxford
Arriva un brutto colpo per tutti coloro che puntavano sul vaccino contro il Coronavirus prodotto dall’azienda farmaceutica AstraZeneca, in collaborazione con l’università di Oxford e l’azienda Irbm di Pomezia: la sperimentazione del siero è stata momentaneamente interrotta dopo che uno dei pazienti partecipanti al test ha registrato una seria potenziale reazione avversa. AstraZeneca ha fatto sapere che si tratta di un’azione “di routine” che scatta ogni volta che c’è una reazione inaspettata ai test, necessaria per permettere “di indagare e assicurare allo stesso tempo il mantenimento dell’integrità del processo” della sperimentazione. Ma nel frattempo, dopo l’annuncio, ha perso il 6 per cento sulla Borsa di Wall Street.
“Si è presentato un quadro clinico avverso in uno solo dei 50 mila soggetti volontari su cui il vaccino è stato testato – ha spiegato Piero di Lorenzo, amministratore delegato dell’istituto di ricerca Irbm di Pomezia – e la multinazionale ha deciso di sospendere temporaneamente la sperimentazione in nuovi soggetti mentre continua il monitoraggio degli altri volontari”. “Il nostro processo standard di revisione dei test – ha aggiunto un portavoce di AstraZeneca – ha fatto scattare una pausa nella sperimentazione. Si possono verificare per caso più ampie reazioni ma devono essere valutate indipendentemente con attenzione”.
Per il vaccino di Oxford, dopo che nei giorni scorsi si parlava di novembre come possibile orizzonte temporale per la sua distribuzione, dunque inevitabilmente i tempi si allungheranno. Solo un mese fa AstraZeneca aveva reclutato circa 30mila persone negli Usa per portare avanti il suo studio sul siero, oltre alle sperimentazioni in corso in Brasile e Sud Africa. I test iniziali avevano dato molte speranze: il vaccino, infatti, è in grado di produrre una robusta risposta immunitaria e deboli effetti collaterali. Lo stop alla sperimentazione, tuttavia, rischia di mettere a repentaglio la fiducia dei pazienti nel vaccino contro il Coronavirus, anche nel momento in cui le difficoltà di questa fase vengano brillantemente superate.
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