Covid, Macron: “Da venerdì la Francia torna in lockdown”
Covid, Francia in lockdown: l’annuncio di Macron
“Se non diamo un colpo fatale ai contagi i nostri ospedali saranno presto pieni, senza possibilità di trasferire i malati perché il virus è dappertutto. Dopo aver consultato scienziati, attori sociali, politici ed economici, ho deciso che c’è bisogno di riprovare il lockdown a partire da venerdì, la chiusura che ha già fermato il Paese in primavera”, così il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato le nuove misure di contenimento del Coronavirus in Francia di cui, ha detto, “si assume la piena responsabilità”.
L’obiettivo è quello di proteggere i più deboli, gli operatori umanitari, i malati ma anche l’economia, ha sottolineato il presidente. “Non possiamo pensare di avere una sanità solida se non c’è una sana economia, dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra gli elementi senza rinunciare alla vita umana”, ha aggiunto Macron, illustrando le opzioni che il governo ha considerato ma escluso prima di prendere la decisione finale, e cioè quella di imporre un nuovo lockdown, anche se leggermente diverso da quello che in cui è già piombato il Paese in primavere.
“Potremmo ricercare l’immunità di gregge, ma secondo il comitato scientifico la conseguenza sarebbe quella di scegliere chi curare, e 400mila morti in più rispetto a quelli di oggi. Ma noi non lasceremo morire i nostri concittadini – ha aggiunto – La seconda sarebbe quella di isolare persone a rischio, ma non è percorribile, e in questo modo non proteggeremmo medici o anziani”.
“Potremmo continuare con la strategia del testare, allertare e proteggere, eppure oggi anche se facciamo diversi milioni di tamponi, nonostante questo non riusciamo a tenere traccia delle catene di trasmissione. Questo sistema dovrebbe essere efficace ma oggi ci sono fino a 50mila positivi al giorno, quindi significa che non funziona”, ha continuato Macron. “Possiamo aumentare i posti in terapia intensiva ma non possiamo andare avanti all’infinito”.
“Bisogna agire sul medio termine, garantire la sicurezza della sanità per permettere di rafforzare l’attrattiva del diventare medici, infermieri e anestesisti. Non possiamo fare miracoli. Cosa possiamo fare allora? Bisogna andare oltre queste strategie. Dopo aver consultato attori sociali, politici ed economici e scienziati, ho deciso che c’è bisogno di riprovare il lockdown a partire da venerdì, la chiusura che ha già fermato il Paese in primavera”, ha annunciato il presidente durante la conferenza stampa, a due settimane da quella in cui aveva invece imposto il coprifuoco nelle aree più colpite del Paese. “Rispetto a marzo e aprile abbiamo fatto dei progressi, prima di tutto i nostri ragazzi non saranno privati del contatto: le scuole rimangono aperte, solo le facoltà universitarie subiranno restrizioni”, ha specificato. “Lo smart working sarà generalizzato. Chiuderemo attività non essenziali, le fabbriche e i servizi pubblici continueranno a funzionare”, ha sottolineato ancora il presidente francese.
Il nuovo lockdown è quindi diverso da quello della primavera scorsa, perché lascia aperte le scuole (almeno elementari e medie) e i servizi essenziali (con una lista attività più larga rispetto al marzo scorso). Si tratta dello stesso tipo di confinamento deciso pochi giorni fa dall’Irlanda. Fino ad oggi il coprifuoco era in vigore dalle 21 alle 6 del mattino. È stato attivato dal 17 ottobre prima in nove città, tra cui Parigi, poi allargato sabato scorso a 54 dipartimenti (in tutto 46 milioni su 66 milioni di francesi).
Ma finora il lockdown notturno non ha permesso di rallentare la corsa del virus. Anzi, il comitato scientifico ha dato una stima allarmante di 100mila nuovi contagi reali al giorno. Il governo di Parigi aveva già varato a inizio ottobre la chiusura serale di bar, ristoranti e palestre, senza nessun effetto sull’emergenza sanitaria. Alcuni epidemiologi ammettono di essere sorpresi da una seconda ondata che sembra ormai incontrollabile, con una curva che è improvvisamente schizzata negli ultimi quindici giorni. Secondo alcuni esperti una delle ipotesi è l’abbassamento delle temperature.
Il presidente francese ha tentato a lungo di evitare un lockdown, difendendo l’idea di provare a “convivere con il virus”. Ma la forza della seconda ondata dell’epidemia, che secondo alcuni potrebbe essere ancora peggiore della prima, ha imposto un ripensamento ai vertici dello Stato. Il comitato scientifico aveva proposto al governo anche l’opzione di lockdown locali o solo per i soggetti più fragili (anziani e malati cronici) ma diversi ministri del governo hanno emesso dubbi sulla possibilità di organizzarli e farli rispettare.
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