Focolaio di Coronavirus a Pechino, la Cina accusa: “Abbiamo le prove che questo ceppo viene dall’Europa”
Coronavirus, focolaio Pechino: “Ci sono prove che ceppo viene da Europa”
In una sola settimana la Cina è riuscita a mettere sotto controllo il nuovo focolaio di Coronavirus esploso nei giorni scorsi a Pechino e adesso che sono riusciti a decodificare il genoma che ha provocato oltre 180 contagiati gli scienziati sono sicuri: “Questo ceppo di Covid-19 viene dall’Europa“. I dati del genoma sono stati comunicati all’Oms, mentre la stampa cinese si affretta a sottolineare che i nuovi contagi registrati nei giorni scorsi a Pechino sono dunque “importati” dall’estero. Ma non solo. Pare che, dagli studi effettuati dagli scienziati sul nuovo focolaio, il ceppo europeo di Coronavirus che sta spaventando la Cina sia più vecchio di quello che circola attualmente in Europa.
Negli ultimi giorni sono stati fatti test a tappeto nell’area di Xinfadi, dove sorge il mercato finito nell’occhio del ciclone perché al suo interno sono state trovate 40 tracce di Coronavirus. Ma non solo: altre sono state rilevate fuori dal mercato, in un raggio largo circa due chilometri. Mentre la propaganda cinese è impegnata dunque a sottolineare come l’esplosione di un nuovo focolaio di Covid-19 non sia da imputare ai cittadini cinesi stessi, si è scatenata anche una vera e propria caccia al salmone. Pare infatti che le tracce virali siano state rilevate, all’interno del mercato, su un bancone su cui si tagliava del salmone norvegese affumicato. La conseguenza è stata la diffusione di una certa paura di questo prodotto ittico, ritirato dai supermercati tra le proteste della Norvegia, principale esportatore.
Ecco perché la stampa di Pechino ha addirittura fatto sapere che le autorità sanitarie hanno effettuato un tampone su un salmone, risultato poi positivo. Questo nonostante diversi virologi internazionali abbiano sottolineato in più occasioni come il cibo in genere non sia diffusore del contagio, a differenza degli umani.
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