Coronavirus, ancora nessun accordo Ue su Mes e Coronabond: Eurogruppo rinviato a domani
Coronavirus, Eurogruppo rinviato a domani: nessun accordo su Eurobond e Mes
L’Unione europea rischia di fallire uno degli appuntamenti più importanti della sua seppur breve storia, nel quale si dovrebbe dimostrare unità d’intenti di fronte a un’emergenza planetaria come il Coronavirus e che invece sembra dimostrare ancora una volta come gli interessi del singolo Paese membro dominino rispetto a quelli comunitari: dopo 16 ore di riunione in videoconferenza, l’Eurogruppo che avrebbe dovuto decidere se puntare sul Mes o sugli Eurobond si è concluso con un nulla di fatto ed è stato rinviato a domani.
Ad annunciarlo, su Twitter, il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno: “Dopo 16 ore di discussioni ci siamo avvicinati a un accordo ma non ci siamo ancora arrivati. Ho sospeso l’Eurogruppo che proseguirà domani. Il mio obiettivo rimane: una forte rete di sicurezza dell’UE contro le ricadute del Covid (per proteggere lavoratori, aziende e paesi) e un impegno per un consistente piano di risanamento”. Di conseguenza, è anche annullata la conferenza stampa che era stata annunciata per stamattina alle 10, durante la quale dovevano essere presentate le decisioni finali dell’Eurogruppo.
Quella che emerge dalla riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze dei Paesi della zona euro è invece un quadro caotico, con fortissimi contrasti tra gli Stati del Nord e quelli del Sud Europa. I negoziati andati avanti tutta la notte non hanno portato a nessun documento di conclusioni che sia condiviso e approvato da tutti. Le varie anime dell’Unione europea rimangono infatti ferme nelle loro richieste: il Nord chiede di puntare sul Mes, il Sud sugli Eurobond. Il risultato è, ancora una volta, un rumorosissimo stallo.
Perché l’Eurogruppo è spaccato
Il fulcro delle discussioni in seno all’Eurogruppo riguarda le misure che Bruxelles deve introdurre per dare sostegno economico a tutti i Paesi dell’Ue che, colpiti dal Coronavirus, hanno imposto il lockdown sferrando un doloroso colpo ai consumi e, di rimando, alla propria rete produttiva. L’obiettivo è quello di creare un fondo speciale che, tramite un’obbligazione comune, permetta agli Stati di avere liquidità per finanziare la propria ripresa economica.
Ed è questo il pomo della discordia: se tutta l’Europa si farà carico del futuro indebitamento dei Paesi membri, al termine dell’emergenza sanitaria il rientro nelle regole di bilancio sarà affidato sempre ai singoli Stati oppure a un organismo esterno (la Troika)? Francia, Italia e Spagna propendono per la prima ipotesi. Germania, Austria e Olanda per la seconda. Nel frattempo, il Coronavirus avanza impietoso e i numeri dell’emergenza si fanno giorno dopo giorno sempre più drammatici.
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