Coronavirus, una dottoressa di Wuhan rivela: “Allarme per la diffusione di Covid-19 lanciato il 30 dicembre”
Un altro medico conferma che le autorità erano state avvertite ben prima di quando è stata ufficializzata la diffusione del virus
Coronavirus, dottoressa di Wuhan rivela: “Allarme lanciato il 30 dicembre”
L’emergenza Coronavirus in Cina è quasi giunta al termine, ma i dubbi su come è stata gestita la fase iniziale dell’epidemia permangono: questa volta è una dottoressa di Wuhan a rivelare che, l’allarme sulla diffusione di Covid-19, era stato lanciato già il 30 dicembre. Secondo quanto svelato dal The Guardian, che ha ripreso un’intervista del magazine cinese Renwu, per la dottoressa Ai Fen, responsabile della terapia d’urgenza all’ospedale centrale di Wuhan, tutto ha avuto inizio nella mattinata del 30 dicembre scorso quando al pronto soccorso si presenta un uomo che accusa sintomi influenzali, ma su cui non hanno effetti i soliti trattamenti.
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Il medico, così, decide di andare a fondo e quando manda i prelievi al laboratorio scopre con grande sorpresa il risultato: Sars Coronavirus. Decide, così, di parlarne con un ex collega dell’università, che a sua volta ne parla con altri colleghi. La sera stessa, però, la dottoressa Fen riceve un messaggio dall’ospedale in cui le viene detto che le notizie riguardanti il misterioso caso trattato non devono trapelare per evitare il panico. Due giorni dopo, il responsabile disciplinare dell’ospedale invia un richiamo alla dottoressa per “avere diffuso voci che turbano la stabilità”.
Il medico, così, chiede ai suoi colleghi di indossare mascherine e indumenti protettivi sotto il camice, malgrado le autorità ospedaliere abbiano chiaramente detto di non farlo. Ma la dottoressa non si sbaglia, pochi giorni dopo infatti: “Abbiamo assistito all’arrivo di un numero crescente di pazienti mentre il raggio di diffusione dell’infezione si allargava”. Intanto, nonostante i casi siano in aumento e nonostante sia ormai evidente che c’è un nuovo virus che si trasmette da persona a persona, le autorità ospedaliere continuano a negare questa ipotesi.
Solo il 21 gennaio, le autorità cinesi confermano il contagio intraumano del nuovo Coronavirus. La dottoressa, inoltre, racconta di aver visto di tutto in questi due mesi. Da un papà che porge al medico un certificato di morte del figlio 32enne a un uomo che è morto davanti ai suoi occhi, ancora prima di riuscire a entrare nell’ospedale. Il medico, inoltre, ha visto molti colleghi ammalarsi e quattro di loro morire per il Coronavirus. Tra loro, anche Li Wenliang (qui il suo profilo), l’oculista che era stato silenziato dal regime cinese proprio perché, in base alle notizie diffuse da Ai Fen, diede l’allarme sulla diffusione di un nuovo virus.
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