Coronavirus, in Cina boom di divorzi a causa della convivenza forzata dalla quarantena
L'amore ai tempi del Covid-19
La convivenza forzata a causa della quarantena domestica, in Cina, starebbe provocando un’impennata di divorzi. La testata Globaltimes racconta che non appena hanno iniziato a riaprire alcuni uffici in cui si registrano i matrimoni a Xi’an e nel distretto di Yanta, si è registrato un record di richieste di scioglimento di matrimoni. Un funzionario ha raccontato: “Abbiamo iniziato a ricevere alcuni appuntamenti telefonici il 2 marzo e abbiamo altri appuntamenti nei prossimi giorni. Il 5 marzo, l’ufficio ho ricevuto 14 incarichi di divorzio, raggiungendo il limite massimo fissato dall’ufficio”.
In un altro ufficio non c’è più posto per accogliere le domande di divorzio fino al 18 marzo. Certo, gli uffici sono stati chiusi un mese e quindi è normale che alcune “decisioni” possano essersi accumulate, ma è altrettanto probabile che le tesi dei funzionari siano corrette. La quarantena sta costringendo alla convivenza forzata uomini e donne abituati a ritmi di lavoro forsennati spesso fuori di casa- abitudine abbastanza consolidata in Cina- e ritrovarsi da soli in casa, 24 ore su 24, facendo i conti con il bagno occupato, la guerra per il telecomando, le urla dei figli e le lavatrici da svuotare a turno, può mettere a dura prova anche l’amore più solido.
Chissà se a Codogno i matrimoni reggeranno o a emergenza finita ci sarà la fila fuori dagli studi degli avvocati del paese…
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