Regno Unito, grave sindrome infiammatoria legata al Coronavirus nei bambini ricoverati: l’allarme dei medici
Coronavirus, l’allerta del Regno Unito: “Bambini ricoverati con strani sintomi infiammatori”
I medici del Servizio sanitario nazionale inglese (NHS) hanno lanciato un allarme per l’aumento del numero di bambini ricoverati in terapia intensiva con una sindrome che potrebbe essere collegata al Coronavirus. “Vi è una crescente preoccupazione che una sindrome infiammatoria correlata” a Covid-19 “stia emergendo nei bambini nel Regno Unito, o che possa esserci un altro patogeno infettivo, non ancora identificato, associato a questi casi”, si legge nell’ “avviso urgente” diramato dalla Pediatric Intensive Care Society e rivolto a medici, pediatri, anestesisti e specialisti coinvolti. I bambini ricoverati negli ospedali di Londra e “in altre regioni del Regno Unito” presentano tutti gli stessi sintomi: mal di stomaco, infiammazione cardiaca e sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea.
I medici hanno confrontato questa misteriosa complicazione con la sindrome da shock tossico e la malattia di Kawasaki che, combinati, causano gonfiore interno, febbre e problemi respiratori, tutti i segni distintivi del Covid-19. Il problema nasce dal fatto che alcuni di questi bambini in terapia intensiva sono risultati positivi al Coronavirus, altri mostrano di aver sviluppato gli anticorpi e altri, invece, sono negativi, complicando così la diagnosi e aprendo la porta all’idea che possa esserci un altro agente patogeno dietro questa sindrome. Secondo il Guardian, i bambini ricoverati con questi sintomi sarebbero “almeno 12”, ma i medici sono particolarmente preoccupati perché non è chiaro l’indice di mortalità e non c’è una letteratura che possa guidarli nella cura e nel riconoscere la patologia. Per questo nell’avviso inviato ai dottori si chiede di comunicare con la massima urgenza tutti i casi di piccoli pazienti con questi sintomi ricoverati negli ospedali, compreso il dolore addominale.
“È importante che i clinici siano informati di qualunque potenziale collegamento emergente affinché siano in grado di fornire prontamente assistenza a bambini e giovani”, ha dichiarato Simon Kenny, direttore clinico nazionale del NHS in Inghilterra per bambini e giovani. Se questa condizione continuerà ad evolversi, potrebbe aggiungere un nuovo elemento di pericolosità al Covid-19, che fino ad ora non si è presentato nei bambini con la stessa letalità rilevata invece negli adulti: nel Regno Unito solo nove ragazzi di età inferiore ai 19 anni sono morti dopo essere risultati positivi al Covid-19 dall’inizio dell’epidemia, ovvero lo 0.05 per cento del totale degli infettati.
Non è noto se tra i piccoli che hanno presentato i nuovi sintomi qualcuno sia morto. Intanto la dott.ssa Liz Whittaker, consulente dell’ospedale di St Mary di Londra e membro del Royal College of Paediatrics and Child Health’s allergy, immunology and infectiveious Committee ha dichiarato che il fenomeno non deve mandare “nel panico” i genitori anche perché “il numero assoluto di bambini colpiti è molto piccolo”. Ma la preoccupazione da parte delle famiglie è inevitabile, soprattutto considerando che il mal di pancia è un sintomo molto comune nei più piccoli.
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