“L’apocalisse della carta igienica”: gli strani effetti del Coronavirus in Australia | VIDEO
In Australia, da circa una settimana, gli hashtag #toiletpapergate e #toiletpapercrisis dominano la topic trends di Twitter. Questo accade perché nella terra dei canguri da qualche giorno si sta verificando un fenomeno diventato materia per studiosi: una vera e propria corsa alla carta igienica. Sì, specie nelle ultime 48 ore, gli australiani stanno svaligiando i supermercati alla ricerca di un bene diventato improvvisamente prezioso: la carta igienica.
A testimonianza della ‘”gravità” e ufficialità della situazione è arrivata anche l’interrogazione parlamentare che ha visto il capo medico australiano, il dott. Brendan Murphy, dichiarare: “Stiamo cercando di rassicurare le persone e spiegare che fare incetta di carta igienica dagli scaffali dei supermercati probabilmente non è una cosa proporzionata o ragionevole in questo momento”.
Ma perché questa corsa alla carta igienica? Incredibilmente questo fenomeno sarebbe legato alla diffusione del coronavirus in Australia, nonostante – va detto – il numero dei casi e dei morti non desta al momento grande preoccupazione (con 52 casi di contagio e due decessi).
La psicosi è particolarmente forte in Australia dove i cittadini in preda al panico stanno facendo incetta dei rotoli preziosi: qui un giornale, l’NT News, ha stampato otto pagine in più da ritagliare, per consentire ai lettori di usarle come carta igienica.
File interminabili, carrelli pieni: secondo la BBC, che ha interpellato la psicologa dei consumi Debra Grace della Griffith University, comportamenti di questo genere – in gran parte irrazionali – sono alimentati dall’allarmismo a cui siamo esposti sui social network. Per la ricercatrice Nitika Garg della University of New South Wales, tutto si deve alla FOMO, Fear of Missing Out, la paura di essere tagliati fuori: “Se vediamo le persone comprare un bene, se il mio vicino lo compra, penseremo che ci sono buone ragioni per comprarlo anche noi”, ha affermato alla BBC.
Secondo la professoressa Debra Grace si tratterebbe sostanzialmente di quello che viene definito “effetto gregge”.
“Quello che bisogna considerare è che quando 50 confezioni di rotoli di carta igienica scompaiono dagli scaffali te ne accorgi subito perché occupano tanto spazio. È molto più evidente rispetto a quando spariscono 50 lattine di fagioli o disinfettanti per le mani”.
Tecnicamente si chiama FOMO spiega la professoressa Nitika Garg dell’Università del New South Wales – Fear Of Missing Out, in italiano: ‘Paura di essere tagliati fuori’.
“Se ci fosse un unico pacco rimasto o se ci trovassimo lì mentre stanno riempiendo lo scaffale, compreremmo un pacco di carta igienica in più? Sicuramente sì – ipotizzano gli psicologi comportamentisti australiani Liam Smith e Celine Klemm -. Nonostante i nostri studi, la nostra reazione sarebbe una sorpresa, dal momento che entrambi abbiamo già abbastanza scorte in casa”, scrive invece il Guardian.
Il comportamento anomalo ha però una spiegazione psicologica. Prima di tutto, la carta igienica viene vista come un prodotto essenziale, senza un sostituto immediato. Inoltre può essere messa in magazzino, non si deteriora nel tempo, è relativamente poco costosa: tutto questo la rende un bene che può assolutamente fruttare nel corso di una possibile quarantena.
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