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Home » Esteri

Coronavirus: “Alexa, sto male, aiutami”, donna sola chiede aiuto all’assistente vocale Amazon prima di morire

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Coronavirus, chiede aiuto ad Alexa: “Sto male, aiutami”. La donna muore da sola in casa

LouAnn Dagen, 66 anni, è morta da sola in casa. Soffriva già da qualche giorno a causa di una polmonite, provocata dal Coronavirus, ma era chiusa in casa, in quarantena, potendo chiedere aiuto soltanto ad Alexa, il suo Eco Show di Amazon. La donna viveva in Michigan, anni fa era stata colpita da un ictus e, ai tempi, l’assistente vocale di Amazon l’aveva aiutata tantissimo, rianimando il suo interesse per la musica e per i giochi, diventando la sua maggiore fonte di intrattenimento. Tramite l’Eco Show di Amazon, era agevolata nel chiamare i suoi parenti mentre era ferma a letto nella casa di riposo dove viveva dopo la malattia.

La donna, un’infermiera, è stata trasportata d’urgenza in terapia intensiva al Mercy Healt Saint Mary’s Hospital dopo che il livello d’ossigeno e la pressione sanguigna erano eccessivamente aumentati. LouAnne soffriva di diabete e, dieci anni prima, aveva avuto l’ictus. “LouAnn era talmente sola che, stando a quanto riportato dai paramedici, avrebbe parlato tutto il tempo con loro nella corsa verso l’ospedale. Nonostante il dolore aveva una gran voglia di parlare e di esprimersi. Poi il silenzio, la terapia intensiva e la morte”, ha spiegato la sorella Penny.

Coronavirus, ha chiesto aiuto ad Alexa 40 volte

Ed è stata proprio la sorella a spiegare come avesse vissuto i suoi ultimi giorni LouAnne. La donna era molto sofferente e ha interpellato 40 volte Alexa, chiedendole aiuto. “Alexa, sto soffrendo. Devo trovare un modo per alleviarlo”. “Alexa, puoi aiutarmi ad affrontare il dolore?” e ancora “Alexa, mi farò del male”. Un appello dietro l’altro di una persona sola alle prese con il proprio dolore. La donna, ricoverata in ospedale, è morta lo scorso sabato. LouAnne soffriva di altre patologie che hanno certamente contribuito a rendere il Covid-19 più letale.

Il dispositivo Amazon raccoglie le richieste in un elenco e la sorella di LouAnne le ha scoperte soltanto in seguito alla sua morte. La risposta di Alexa alle richieste d’aiuto della donna è stata, il più delle volte, sempre la stessa: “Non trovo risposta alla tua domanda”. “Si sentiva chiaramente mia sorella dire che stava soffrendo troppo, che stava andando a peggiorare e quindi chiedeva all’Echo di chiamare la polizia”, ha spiegato Penny Dagen al Mirror.

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1. Coronavirus, l’appello delle donne all’Europa (firmato anche da Elena Ferrante)/ 2. “La quarantena è come il carcere”: raffica d’insulti per la conduttrice Ellen DeGeneres. “Una cella è grande quanto la tua doccia”

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