La Corea del Sud vieta la macellazione e la vendita della carne di cane. Ma il consumo resta legale
Le autorità della Corea del Sud hanno approvato una nuova legge per porre fine alla macellazione e alla vendita della carne di cane, ma solo a partire dal 2027, mentre il consumo non sarà punibile. Per il Paese asiatico si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale, visto che tale pratica alimentare è considerata da secoli una tradizione in Corea, così come in Cina e Vietnam.
L’approvazione della nuova norma è stata possibile grazie al deciso calo del consumo della carne di cane registrato negli ultimi decenni, dovuto soprattutto ai giovani che non sembrano più gradire questo genere di pietanze e alle proteste per la crudeltà dei metodi utilizzati dai macellai.
Nel corso degli anni poi è aumentato il numero dei proprietari di animali domestici: secondo i dati del governo sudcoreano, nel 2022 una famiglia su quattro possedeva almeno un cane da compagnia rispetto al 16% del 2010. Anche la classe politica però ha fatto la differenza: il sostegno al divieto è aumentato soprattutto durante il mandato dell’attuale presidente Yoon Suk Yeol, al potere da quasi due anni, noto amante degli animali che possiede sei cani e otto gatti.
La nuova legge vieta l’allevamento e la macellazione dei cani, così come la distribuzione e la vendita di carne canina, pena la reclusione fino a tre anni e una multa fino a 30 milioni di won, circa 22.800 dollari statunitensi. La norma, approvata dal Parlamento monocamerale del Paese con una maggioranza schiacciante di 208 voti e 2 sole astensioni (su 300 seggi), prevede però un periodo di grazia di tre anni e non contempla sanzioni per chi consuma la carne di cane, una pratica che resterà ancora legale.
L’entrata in vigore nel 2027 è stata giustificata dalla necessità di concedere abbastanza tempo ad allevatori e ristoratori di trovare fonti di reddito alternative. Malgrado il calo dei consumi infatti, secondo le statistiche del governo sudcoreano, nel 2023 il Paese contava ancora quasi 1.600 ristoranti che servivano carne di cane e almeno 1.150 allevamenti del settore dove ogni anno vengono macellati a questo scopo migliaia di cani.