Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:02
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Corea del Nord, chi indossa jeans attillati rischia la pena di morte

Immagine di copertina

Il giro di vite di Kim Jong-un contro le mode straniere mira a impedire "l'invasione del capitalismo" in Corea del Nord

Indossare jeans attillati potrebbe portare alla pena di morte in Corea del Nord. Una serie di nuove disposizioni di legge adottate a metà maggio dal regime di Pyongyang guidato da Kim Jong-un mirano infatti a “proteggere” la cittadinanza dai “veleni stranieri” come abiti, film, musica ed espressioni “non nazionali”.

Così il regime della Corea del Nord ha bandito i jeans attillati, i tagli di capelli diversi dai 15 già autorizzati e persino la musica pop sud-coreana. La nuova norma, pensata per contrastare il “pensiero reazionario”, intende tutelare soprattutto i giovani dai “comportamenti antisocialisti” e dal “vento giallo del capitalismo”, invitando il Paese ad “aggrapparsi allo stile di vita” nord-coreano.

La notizia, riportata negli scorsi giorni da diversi media internazionali citando una direttiva del Rodong Sinmun, organo del Partito dei Lavoratori al governo a Pyongyang, e una lettera inviata dal dittatore alla Lega della gioventù nord-coreana, si arricchisce nelle ultime ore di nuovi dettagli, pubblicati dal Daily NK, una testata online con sede a Seul e fonti in Corea del Nord.

Secondo il quotidiano digitale, il primo ad entrare in possesso di una copia della nuova legge, chiunque venga sorpreso con ingenti quantità di materiale multimediale proveniente dalla Corea del Sud, dagli Stati Uniti o dal Giappone rischia una condanna fino alla pena di morte. Chiunque sarà colto in flagranza nel consumare contenuti di origine straniera rischia di dover scontare 15 anni in un campo di internamento.

La testata sudcoreana riferisce la storia, impossibile da verificare in maniera indipendente, di tre adolescenti mandati in un campo di rieducazione della Corea del Nord per essersi tagliati i capelli come alcuni cantanti del genere K-pop e aver indossato pantaloni con i risvolti sopra le caviglie. Ma la repressione non si fermerebbe ai soli trasgressori delle regole.

“Se un lavoratore viene arrestato, il direttore della fabbrica in cui risulta impiegato può essere punito e se un bambino è considerato problematico, anche i genitori possono essere puniti”, spiega alla BBC il direttore del Daily NK, Lee Sang Yong. “Il sistema di delazione incoraggiato dal regime nordcoreano si riflette in modo aggressivo in questa legge”.

Il giornalista sostiene che la nuova norma abbia il preciso scopo di “infrangere” qualsiasi sogno nutrito dalle giovani generazioni riguardo la Corea del Sud. “In altre parole, il regime ha concluso che si potrebbe formare un senso di resistenza se venissero introdotti elementi tipici di culture di altri Paesi”.

Anche Choi Jong-hoon, uno dei pochi ad essere riuscito a fuggire dalla Corea del Nord nel corso dell’ultimo anno, ha spiegato alla BBC che “più duri sono i tempi, più severi diventano i regolamenti, le leggi e le punizioni”. “Psicologicamente, quando hai la pancia piena e guardi un film sudcoreano, lo fai solo per svagarti. Ma quando non hai da mangiare e devi lottare per sopravvivere, le persone sono scontente”.

Insomma, secondo vari analisti citati dalla BBC, Kim Jong-un ha intenzione di limitare al massimo l’ingresso in Corea del Nord di informazioni e contenuti provenienti dall’estero, viste le progressive difficoltà incontrate dalla popolazione civile nella vita quotidiana.

Nel Paese asiatico è costantemente in vigore il blocco di Internet, non sono autorizzati i social media e vanno in onda soltanto pochi canali televisivi controllati dallo Stato. Dallo scoppio della pandemia di Covid-19, il regime di Pyongyang ha sempre sostenuto che in Corea del Nord non erano stati registrati decessi di persone contagiate dal Coronavirus, mentre ha introdotto una serie di misure draconiane per contrastare la diffusione dell’infezione, autorizzando ad esempio le guardie di confine a utilizzare le armi per impedire l’attraversamento della frontiera.

Intanto però anche le merci importate sono diventate sempre più scarse a causa delle restrizioni dovute alla crisi sanitaria. Tutto questo nel Paese più isolato e chiuso al mondo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Esteri / Donald Trump vuole il controllo della Groenlandia e del Canale di Panama
Esteri / Paesi Bassi: 5 condannati per gli scontri di Amsterdam con i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv
Esteri / Mi manda Donald Trump: ecco chi è Tilman Fertitta, nominato prossimo ambasciatore Usa in Italia
Esteri / Raid di Israele a Gaza City: ucciso un operatore della Protezione civile. Almeno 45.338 morti nella Striscia dal 7 ottobre 2023. Qatar: "I colloqui per la tregua continuano". Tel Aviv chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu per condannare gli attacchi Houthi. Il ministro della Difesa Katz: "Prenderemo di mira i leader del gruppo in Yemen". Il governo Netanyahu ordina altri missili
Esteri / La battaglia dell’Antitrust a Google sul caso Chrome
Esteri / Guerra in Ucraina, Donald Trump: “Vladimir Putin vuole un incontro il prima possibile”. Ma Mosca frena
Esteri / Gaza: oltre 45.300 morti dal 7 ottobre 2023. Al-Jazeera: “Altre 14 vittime nei raid odierni di Israele". Israele, attentato contro un soldato a Gerusalemme: ferito l'aggressore. Libano: il premier Mikati visita le postazioni militari nel sud. Siria: il leader di Hts riceve a Damasco il ministro degli Esteri giordano Safadi