La tenera lezione sull’amore della coppia più longeva del mondo: “Ecco il nostro semplice segreto”
John Anderson e Charlotte Curtis sono sposati da 80 anni: "A volte litighiamo ma cerchiamo sempre di fare pace prima di dormire". Nella loro risposta c’è un’ostinazione nell’arte di risolvere le cose senza correre mai il rischio di lasciarle sospese e rimanerci schiacciate che andrebbe insegnata nell’ora di educazione sentimentale. Il commento di Giulio Cavalli
Chissà che forma ha l’amore quando dura per 80 anni. Gillian Brockell sul Washington Post racconta la storia di John Anderson e Charlotte Curtis. “La storia d’amore più lunga del mondo”, dice il quotidiano statunitense, sicuramente una storia che profuma e merita di essere raccontata.
John e Charlotte si conoscono in classe, durante la lezione di zoologia, nel 1934: gli studenti erano seduti in ordine alfabetico e lei notò la timidezza di quel ragazzo ventenne che abbassava la sguardo. Hanno incrociato gli occhi quel giorno e si fissano ancora: il 22 dicembre la coppia (lei ha 105 anni e lui 106) celebrerà il suo ottantesimo anniversario di matrimonio.
Hanno attraversato un’era: lui a 8 anni ha sentito per la prima volta funzionare una radio, ricorda ancora la “lunga antenna portata a casa dai vicini”. Al WP raccontano che lei era addirittura indecisa sul matrimonio: “Le ci sono voluti cinque anni per decidersi di sposarmi”, racconta John, e giù a ridere, quasi un secolo dopo.
Il segreto di un amore così duraturo, raccontano, è “vivere con moderazione, mangiare bene e non bere molto”. John si esercita in palestra, ancora oggi. Non hanno mai avuto figli e “alcuni amici ci hanno detto che per questo abbiamo vissuto così a lungo”, raccontano.
Ma l’insegnamento più importante è quello che danno alla fine della loro intervista, mentre rispondono su come gestire i normali litigi di una coppia: “Ogni tanto discutiamo, certo, ma cerchiamo di fare in modo che tutto si sistemi prima di andare a dormire alla sera”.
Può sembrare un articolo di quelli che servono per dare colore, per attirare un po’ di curiosità eppure in quella risposta c’è tanto sull’usura che logora i rapporti, che siano amore o amicizia, dell’abitudine contemporanea di arrendersi nel non dire più, nel non parlarsi in faccia, nel non guardarsi negli occhi e nel rinunciare a sentire qualcuno che non siamo noi.
Due ultracentenari che invitano all’empatia risuonano come quegli artigiani che limano una curva finché sia davvero perfetta prima di riporre gli attrezzi e chiudere la bottega: c’è un’ostinazione nell’arte di risolvere le cose senza correre mai il rischio di lasciarle sospese e rimanerci schiacciate che andrebbe insegnata nell’ora di educazione sentimentale. Ed è una lezione che arriva dal secolo scorso ma non è ancora stata imparata: andare a letto, ogni sera, senza nessuno spigolo. Sembra letteratura, una frase così.