La Svezia introduce controlli di frontiera temporanei per gestire il flusso dei migranti
Il governo svedese ha deciso di introdurre sistemi di controllo temporanei alle frontiere per far fronte a una nuova imponente ondata di migranti in arrivo
La Svezia ha annunciato l’introduzione di controlli di frontiera temporanei per gestire il flusso dei migranti nel proprio Paese.
La decisione fa seguito a una nuova imponente ondata di arrivi che, secondo quanto dichiarato dal governo svedese, potrebbe minacciare l’ordine pubblico del Paese.
Secondo la Bbc, sarebbero emerse nuove tensioni all’interno dell’Unione europea a causa della forte pressione affrontata da quei Paesi in cui i migranti inizialmente sbarcano, in particolare Grecia, Italia e Ungheria.
Molte di queste persone si spostano e fanno richiesta d’asilo in Germania e in Svezia, le due nazioni considerate più attive nell’accoglienza dei rifugiati.
La Svezia ha dichiarato che i controlli di frontiera sarebbero stati attivati alle 12 ora locale di giovedì 12 novembre e che si sarebbero protratti, secondo un piano iniziale, per almeno dieci giorni.
Il ministro degli Interni svedese Anders Ygeman ha detto che il governo di centro destra ha agito “in modo tale da ottenere sicurezza e stabilità… non per limitare il numero di richiedenti asilo, ma per raggiungere un miglior controllo sul flusso dei richiedenti asilo in Svezia.”
Si stima che circa 200mila migranti arriveranno in Svezia quest’anno, rendendolo il Paese con il numero di migranti pro capite maggiore di qualsiasi altro stato dell’Unione europea.
Il massiccio afflusso di migranti avrebbe messo a dura prova la capacità della Svezia di occuparsi dei nuovi arrivi. Le autorità hanno recentemente dichiarato di non essere più in grado di fornire alloggi ai rifugiati.
I funzionari della dogana svedese hanno detto che l’introduzione di misure di controllo temporanee li aiuterebbe a registrare i nuovi arrivati e a impedire alle persone di trattenersi illegalmente nel Paese.
Fredrik Bengtsson, portavoce dell’Agenzia svedese per l’immigrazione, ha dichiarato che ultimamente l’organizzazione di cui è al capo recupera i migranti con gli autobus ai confini e li porta negli uffici, ma che, “una volta arrivati lì, diversi di loro non entrano e non vengono registrati, semplicemente spariscono.”
Il primo ministro svedese Stefan Löfven, intervenendo da Malta dove è in corso un summit tra i leader di oltre 60 Paesi africani ed europei per trovare una soluzione all’emergenza dei migranti, ha sottolineato che quello affrontato dalla Svezia “non è un problema solo di due o tre Paesi, ma dell’intera Unione europea.” Ha poi aggiunto: “Abbiamo bisogno di un altro sistema, questo è chiaro.”