Consiglio europeo sul Recovery Fund: firmato l’accordo. Conte: “Momento storico per Ue e Italia” | DIRETTA
Ha una dotazione di 750 miliardi di euro e 390 miliardi di sovvenzioni da non rimborsare
Consiglio europeo di oggi sul Recovery Fund, ultime notizie | DIRETTA
Si è concluso all’alba di martedì 21 luglio il vertice europeo sul Recovery Fund, il piano comunitario di aiuti economici per i Paesi in ginocchio a causa dell’epidemia di Coronavirus. Ci sono volute oltre 90 ore di negoziato per arrivare all’accordo dei leader europei sul Recovery Fund e il Bilancio pluriennale della Ue. Il summit che si è appena concluso è il secondo più lungo della storia. Il primato rimane al summit di Nizza del 2000.
Consiglio europeo di oggi sul Recovery Fund, la diretta
Ore 06,10 – Accordo Recovery Fund, Conte: “Momento storico per Ue e Italia” – “Siamo soddisfatti. Abbiamo approvato piano di rilancio ambizioso. É un momento storico per l’Europa e per l’Italia”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del consiglio europeo che ha approvato il ‘Next generation Ue’. “Con 209 miliardi, abbiamo una grande responsabilità di fare le riforme”, ha proseguito il premier italiano che ha poi sottolineato: “Il governo italiano è forte. L’approvazione di questo piano rafforza l’azione del governo italiano”. “Sono le sei del mattino: siamo all’alba di un vertice lunghissimo, forse abbiamo stabilito il record e superato per durata il vertice di Nizza. Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo. Devo ringraziare anche le forze di opposizione, soprattutto alcuni esponenti che, pur tra legittime critiche, hanno ben compreso l’importanza storica della posta in gioco”.
Ci sono volute oltre 90 ore di negoziato per arrivare all’accordo dei leader europei sul Recovery Fund e il Bilancio pluriennale della Ue. Il summit che si è appena concluso è il secondo più lungo della storia. Il primato rimane al summit di Nizza del 2000. In serata il servizio stampa del Consiglio europeo, in risposta ai giornalisti che si interrogavano se fosse già stato battuto il record di durata fissato nel summit di Nizza del 7 dicembre del 2000, aveva scritto: “Abbiamo calcolato che i leader dovranno rimanere fino alle 6,05 del mattino per superare Nizza”, che era “iniziato alle 9:45 di giovedì” ed è durato “fino alle 5:30 di lunedì 11/12”. Il vertice sul Recovery Fund è durato circa 92 ore e si è concluso mezz’ora prima di battere il record di Nizza.
Ore 05,42 – Ue: c’è l’accordo sul Recovery Fund – È stato raggiunto al quinto giorno di vertice l’accordo tra i capi di Stato e di governo sul Recovery Fund e il bilancio 2021-27 della Ue. “Deal!”, ha scritto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel su Twitter. Alle 5,32 del mattino, dopo l’ennesima notte di trattative, i leader europei hanno firmato il testo di un vertice combattuto fino all’ultimo. Può dunque vedere la luce il piano straordinario da 750 miliardi per salvare i paesi più colpiti dal Covid dal tracollo finanziario. Soldi che saranno reperiti da Bruxelles tramite gli Eurobond. “È un giorno storico per l’Europa”. Così il presidente francese, Emmanuel Macron, ha commentato l’accordo raggiunto al vertice Ue sul Recovery Fund e sul Bilancio pluriennale.
“Buongiorno ce l’abbiamo fatta. L’Europa è forte e unita, abbiamo raggiunto accordo sul pacchetto di Recovery e sul bilancio”. Lo ha detto Charles Michel durante la conferenza stampa in conclusione del summit. “È un ottimo accordo, e accordo giusto”, ha commentato visibilmente soddisfatto. “Ed è un segno concreto che l’Europa è una forza in azione”, ha aggiunto Michel. “Abbiamo un accordo. Ed è un buon accordo! Con un bilancio 2021-2027 di 1.074 miliardi e un piano di rilancio di 750 miliardi, l’Unione europea mai aveva deciso di investire in modo così ambizioso sul futuro”. Lo ha twittato la premier belga Sophie Wilmès.
Nella serata di ieri, Charles Michel ha radunato i capi di Stato e ha sottoposto loro la nuova bozza di accordo, attesa da 48 ore. La proposta salva i 750 miliardi del Recovery, anche se dei 500 miliardi a fondo perso 110 si trasformano in prestiti su spinta dei “frugali”, che ottengono anche un aumento dei loro rebates, gli sconti ai versamenti al Bilancio comune 2021-2027. L’equilibrio finale del Recovery è dunque di 390 miliardi di sovvenzioni da non rimborsare e 360 miliardi di prestiti.
Ore 21.05 – Ue: bozza Michel aumenta dotazione Rff a 672,5 miliardi. La nuova bozza presentata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel ai leader Ue, rafforza la dotazione della Recovery and Resilience Facility, il ‘cuore’ del Recovery Fund. La Rff passa a 672,5 miliardi di euro (nella prima proposta Michel era pari a 560 miliardi) suddivisi in 312,5 miliardi di trasferimenti (erano 310 nella prima proposta) e 360 miliardi di prestiti (contro i 250 miliardi nella priva versione).
Ore 20,00 – Ue: in piano Michel 209 miliardi a Italia – Sono in totale 209 i miliardi che spetterebbero all’Italia in base al nuovo piano di ‘Next generation Ue’ elaborato dal consiglio europeo’, di cui in 82 sussidi e 127 prestiti. L’indiscrezione sull’attribuzione all’Italia arriva da fonti italiane che sottolineano come la nuova proposta sia migliore di quella presentata dalla commissione europea che prevedeva 81,8 miliardi a fondo perduto e 90,9 a titolo di prestiti.
Ore 19,23 – Michel, difficoltà ma convinto che accordo è possibile – “Restano ancora delle difficoltà”, ma “sono convinto che un accordo è possibile”. Lo dice il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, mentre sta per iniziare la sessione plenaria dei leader Ue. Michel, arrivando nella sede del Consiglio, ha confermato che presenterà una sua proposta negoziale ai capi di Stato e di governo e ha aggiunto che “gli ultimi passi sono i più difficili” Ma “sono fiducioso che malgrado le difficoltà sarà importante continuare a lavorare e credo e sono convinto che un accordo è possibile”.
Ore 18,30 – Costa, accordo Recovery da 700 mld; 390 mld sovvenzioni – Accordo sul tavolo del leader per un Recovery Fund di 700 miliardi di euro, con 390 miliardi di euro in sovvenzioni e 310 miliardi in prestiti. Lo dice il primo ministro portoghese António Costa ai giornalisti prima dell’inizio del vertice
Ore 17,00 – Slitta ancora inizio vertice, previsto alle 18 – Nuovo rinvio per l’inizio della sessione plenaria del Vertice dei leader Ue. Il nuovo orario di inizio è indicato per le 18. Lo rende noto il portavoce di Charles Michel.
Ore 16,00 – Conte “ottimista” – Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si dice “cautamente ottimista, perché stanotte c’è stata una svolta”. Il presidente del Consiglio ha ribadito che ieri “c’è stato un duro confronto”, ma adesso non è più il momento di “tergiversare, bisogna finalizzare”. Il premier ha quindi proseguisto spiegando che in questi giorni a Bruxelles si sta “battendo per cospicue risorse all’Italia”, ma “è il momento di dare una risposta europea, non si può guardare all’ombelico nazionale”. Conte ha quindi annunciato che l’Italia è “favorevole alla condizionalità climatica, perché i sussidi sono orientati alla svolta energetica e digitale”, ma chiede comunque che il controllo su prestiti e aiuti del Recovery fund “sia comunitario, perché non permetterò il monopolio di singoli”.
Ore 15,20 – Inizio vertice leader slitta alle 17 – Slitta alle 17, anziché alle 16 come previsto, l’inizio del vertice dei capo di Stato e di governo europei a Bruxelles. Ne dà notizia il portavoce di Charles Michel. Michel, aggiunge il portavoce, è impegnato in una serie di “briefing tecnici e telefonate con i leader prima della sessione plenaria, che inizierà alle 17”.
Ore 15,10 – Conte: “Svolta dopo posizione dura Italia” – “Mi sembra che il clima sia cambiato. Ieri sera dopo posizione più dura di Italia, Spagna e Portogallo” spalleggiate da Francia e Germania “c’è stata una svolta”. Così Giuseppe Conte sulla trattative per il Recovery Fund. “Abbiamo fatto comprendere chiaramente che non si può portare avanti un negoziato che porti tutto al ribasso”.
Ore 14,00 – Macron: “C’è spirito compromesso, passi in avanti” – “Ci sono stati momenti duri” nel negoziato Ue sul Recovery Fund, ma c’è “uno spirito di compromesso” e “le cose sono avanzate, ora bisogna entrare nei dettagli”. Lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron sottolineando che “senza un accordo” vi saranno “tempi più duri con un prezzo più alto”.
Ore 12,00 – Kurz: “Siamo su buona strada, ottimista su chiusura” – “Siamo sulla buona strada e sono molto ottimista sula fatto che saremo in grado di chiudere”: lo ha dichiarato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz a Bruxelles. Il cancelliere ha assicurato che si è arrivati a una “chiara riduzione” dell’importo delle sovvenzioni, i trasferimenti diretti da non restituire, sul Recovery Fund.
Ore 10,00 – Rutte smentisce spaccatura tra i Paesi frugali – Il premier olandese Mark Rutte ha smentito che i quattro Paesi cosiddetti “frugali” si siano divisi nelle trattative a Bruxelles sul Recovery Fund, con la Danimarca e la Svezia più aperte all’idea di discutere dei presiti, mentre Austria e Paesi Bassi ancora contrari. “Siamo davvero sulla stessa linea” ha dichiarato Rutte.
Ore 8,00 – Plenaria Consiglio europeo riprende alle 16 – La ripresa della sessione plenaria del vertice europeo è stata spostata alle 16. Lo riferisce il portavoce del presidente del Consiglio europeo, Barend Leyts, in un tweet.
Le posizioni in campo
Il vertice tra i capi di Stato e di governo dell’Unione europea potrebbe portare a dei significativi passi avanti sulla trattativa sul Recovery Fund. Eppure, secondo molti analisti, difficilmente si troverà un’intesa definitiva già in questi due giorni. Ancora tante, infatti, le differenze di vedute tra le varie delegazioni. Soprattutto tra i Paesi del Sud (Italia in testa) che sarebbero tra i principali beneficiari del pacchetto di aiuti e gli Stati del Nord, rigoristi e contrari agli aiuti a fondo perduto.
Il nodo principale è rappresentato da una richiesta dell’Olanda: il Paese guidato dal premier Mark Rutte chiede infatti che il via libera del Consiglio ai piani nazionali di riforma e resilienza, necessari per accedere alla Recovery and Resilience Facility, avvenga all’unanimità e non a maggioranza qualificata. In questo modo, praticamente, ciascuno Stato membro avrebbe un diritto di veto sui piani nazionali degli altri 26. La trattativa riguarderà però anche altri temi: il totale complessivo del piano e quello del bilancio, l’equilibrio tra prestiti e trasferimenti e le nuove risorse proprie per il bilancio Ue.
La base di partenza della trattativa sarà la proposta di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, che settimana scorsa ha provato a mediare tra le diverse posizioni in campo (la sua soluzione prevede che i Paesi trattino con la Commissione europea su come questi fondi vengano spesi e che alla fine il Consiglio debba decidere con maggioranza qualificata). Il 16 luglio il premier Giuseppe Conte ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron: “Non è in gioco – ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano – una pronta ripresa per la Spagna o per l’Italia, per il Portogallo o per la Francia, ma una pronta ripresa per l’Europa. La posta in gioco è la leadership europea, la competitività dell’Unione Europea nel mondo globale. Se pensiamo di stare a discutere su qualche miliardo in più o in meno, di qualche condizionalità in più o in meno, chiaramente perderemo la sfida della competizione con la Cina, con gli Usa e con il mondo globale. Con la Francia, e con altri Paesi dell’Ue, condividiamo la necessità” che un accordo sull’Mff 2021-27 e sul Recovery Plan “sia finalizzato al più presto”.
Cos’è il Recovery Fund
Il Recovery Fund è un un nuovo fondo da istituire a livello comunitario, gestito dalla Commissione europea o, in alternativa, dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Il fondo raccoglierebbe sul mercato 1.074 miliardi di euro attraverso l’emissione di obbligazioni, i cosiddetti Recovery bond (o Ursula bond, dal nome della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen). Questi bond sarebbero garantiti dal bilancio europeo del settennato 2021-2027 incrementato con nuove contribuzioni dirette da parte degli Stati membri. Il pacchetto di aiuti comprende anche “Next Generation Eu”, un piano per la ripresa da 750 miliardi di euro (500 di trasferimenti e 250 di prestiti). Le somme così raccolte sarebbero poi girate ai singoli Stati tenendo conto del livello di gravità di ciascuna situazione a causa del Coronavirus: in altre parole, i paesi più in difficoltà a causa del Covid (come Italia e Spagna) riceverebbero più risorse di altri. Il Recovery Fund è una sorta di compromesso tra la posizione di chi è favorevole a una mutualizzazione dei debiti a livello europeo (Italia e Spagna in primis, ma anche Francia) e chi è rigidamente contrario a una condivisione dei rischi (Germania, Olanda e i Paesi baltici).
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