Il Consiglio europeo si riunisce per parlare di Brexit e del caso dell’ex spia russa
I leader dei 27 paesi membri sono chiamati ad approvare l'accordo sul periodo di transizione post-Brexit e a esaminare gli sviluppi del caso Skripal
Il 22 e 23 marzo 2018 a Bruxelles si riunisce il Consiglio europeo. La riunione è particolarmente attesa perché sul tavolo dei leader europei ci sono diverse questioni che negli ultimi giorni hanno segnato il dibattito internazionale, tra cui i negoziati sulla Brexit, il caso dell’ex spia russa vittima di un agguato con gas nervino nel Regno Unito e la questione dei dazi su acciaio e alluminio voluti dall’amministrazione statunitense guidata dal presidente Donald Trump.
I capi di stato e di governo sono chiamati ad approvare l’accordo sul periodo di transizione post-Brexit raggiunto il 19 marzo 2018 dai capi-negoziatori di Ue e Regno Unito, Michel Barnier e David Davis.
Entrambe le parti hanno auspicato che l’intesa sarà firmata dai 27 stati membri.
L’intesa prevede che il periodo di transizione successivo all’uscita di Londra dall’unione durerà 21 mesi: fino al 31 dicembre del 2020 il Regno Unito continuerà a essere soggetto alle norme europee.
Resta invece aperta la questione della Nord Irlanda. L’accordo raggiunto tra Barnier e Davis prevede il cosiddetto ‘backstop’: l’Irlanda del Nord continuerà a far parte del mercato unico e dell’unione doganale in attesa che le parti trovino eventualmente una soluzione alternativa.
I leader europei discuteranno anche dei recenti sviluppi del caso di Sergej Skripal, l’ex colonnello dell’intelligence militare russa vittima di un presunto avvelenamento lo scorso 4 marzo a Salisbury, nella contea inglese di Wiltshire, dove vive da alcuni anni.
L’ex spia è stata avvelenata con gas nervino mentre si trovava insieme alla figlia. Entrambi sono stati ricoverati in ospedale in gravi condizioni.
Skripal nel 2006 era stato condannato a 13 anni di carcere dalla Russia per aver passato al servizio segreto di intelligence del Regno Unito, in cambio di 100mila sterline, le identità degli agenti segreti russi che lavoravano sotto copertura in Europa.
Nel luglio 2010 fu uno dei quattro detenuti rilasciati da Mosca in cambio di dieci spie russe arrestate dall’FBI, nell’ambito di uno scambio.
Skripal aveva ricevuto la grazia dall’allora presidente Dmitry Medvedev, oggi primo ministro, ed era subito volato nel Regno Unito, dove aveva ottenuto asilo politico.
Dopo il suo avvelenamento i rapporti tra Londra e Mosca si sono fatti tesissimi, con il Regno Unito che ritiene la Russia responsabile dell’agguato e la Russia che, da parte sua, nega qualsiasi coinvolgimento.
La premier britannica Theresa May ha ordinato l’espulsione di 23 diplomatici russi dal Regno Unito. Viceversa il governo russo ha espulso 23 diplomatici britannici.
Altro tema caldo che al centro del Consiglio europeo del 22 e 23 marzo è quello dei dazi su acciaio e alluminio che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, vuole applicare alle merci provenienti dall’Europa.
Trump ha approvato un decreto che impone nuovi dazi doganali alle importazioni di acciaio e alluminio, rispettivamente del 25 e del 10 per cento. Si tratta di materie prime impiegate nella fabbricazione aerei e navi militari, carri armati, missili e altri armamenti.
La decisione, che non si applica a Canada e Messico, è stata presa dal presidente Trump per “proteggere i lavoratori americani e proteggere la sicurezza nazionale” e arriva dalla valutazione del fatto che al momento gli Usa importano più di quanto esportano.
La misura andrebbe a colpire alcuni settori chiave dell’economia europea, come quello automobilistico.