Il Congresso degli Stati Uniti invita Trump a condannare pubblicamente i gruppi razzisti
La risoluzione è stata approvata all'unanimità dai membri del Congresso
Il Congresso degli Stati Uniti ha votato all’unanimità una risoluzione per chiedere a Donald Trump di condannare esplicitamente i gruppi razzisti. A breve il testo arriverà alla Casa Bianca per la firma del presidente.
La decisione arriva un mese dopo gli scontri tra suprematisti bianchi e antirazzisti a Charlottesville, in Virginia. Nel corso della manifestazione contro i gruppi d’estrema destra, un’auto guidata da James Alex Fields Jr., un sospetto suprematista bianco, si è lanciata contro la folla, causando numerosi feriti e la morte di Heather Heyer, un’assistente legale di 32 anni.
Fields, un ventenne originario dell’Ohio, è stato accusato di omicidio di secondo grado e altri reati.
I nazionalisti bianchi stavano protestando contro la rimozione della statua di Robert Edward Lee, un generale statunitense che guidò le truppe confederate pro-schiavitù durante la Guerra civile americana del 19° secolo.
Il mese scorso, Trump si è espresso contro la rimozione dei monumenti legati agli Stati Confederati, secondo parte dell’opinione pubblica simbolo di odio razziale.
Gerry Connolly, membro della Camera dei rappresentanti eletto tra le fila dei democratici, ha festeggiato il voto del Congresso, che ha “inequivocabilmente condannato le vergognose e insopportabili violenze compiute dal Ku Klux Klan, dai nazionalisti bianchi, dai suprematisti bianchi e dai neonazisti a Charlottesville”.
Il testo elaborato dai membri del Congresso definisce la morte di Heather Heyer “un attacco terroristico interno”.
La risoluzione invita il presidente USA, Donald Trump, a condannare i gruppi razzisti, i suprematisti bianchi e i sempre più numerosi estremisti antisemiti e xenofobi, oltre a chiedere al segretario alla Giustizia, Jeff Sessions, l’avvio di un’indagine sulle violenze e le intimidazioni.
I commenti di Trump sugli scontri di Charlottesville del 12 agosto scorso avevano alzato un polverone in patria, tanto da essere respinti dallo stesso Partito Repubblicano.
Il presidente aveva denunciato violenze e atti odiosi “da entrambe le parti” coinvolte, scaricando colpe anche sui manifestanti antirazzisti e senza condannare direttamente i nazionalisti bianchi.
Il presidente Donald Trump ha respinto le critiche, accusando i network televisivi di non aver dato spazio ai suoi appelli all’unità dopo gli scontri di Charlottesville.