Libia, anche l’Italia firma il comunicato congiunto sui combattimenti nei pressi di Gharyan
In risposta ai combattimenti nei pressi di Gharyan, in Libia, i governi di Italia, Francia, Stati Uniti, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti si sono detti profondamente preoccupati.
Secondo il comunicato congiunto di questi Paesi, le tensioni stanno ostacolando il lavoro di mediazione politica portato avanti dalle Nazioni Unite. Si sollecitano quindi le parti in causa a ridurre le tensioni in quanto “la postura militare e le minacce di azioni unilaterali rischiano solo di spingere la Libia verso il caos”.
Il comunicato arriva dopo che il 2 aprile il portavoce dell’Esercito nazionale libico Ahmad Mismari ha annunciato che il maresciallo Khalifa Haftar era pronto a lanciare nuove operazioni per “liberare Tripoli dal terrorismo”.
Il giorno dopo, 3 aprile, violenti scontri si sono registrati tra i militari di Haftar e le milizie di Zintan e Misurata fedeli al premier al Serraj e in poco tempo l’Esercito nazionale libico ha preso il controllo di Gharian, località a circa 100 chilometri da Tripoli.
Rispondendo alle dichiarazioni rilasciate da Mismara, il ministro dell’Interno del governo di Tripoli, Bishaga, ha rivolto un appello alla popolazione: “Assicuro al nostro popolo libico che le forze del ministero degli Interni sono pronte e pienamente capaci di affrontare qualsiasi tentativo di minare la sicurezza della capitale o mettere in pericolo la sicurezza dei civili”.