Sta tornando le rotta della cocaina Africa occidentale?
I recenti sequestri di cocaina in Guinea-Bissau e Capo Verde hanno alimentato il timore di una ripresa del traffico di droga nella regione
La rotta della droga nell’Africa occidentale potrebbe sostenere i gruppi di militanti jihadisti nella regione. Questo è il timore delle autorità di Guinea-Bissau e Capo Verde dopo il sequestro di circa 10,4 tonnellate di cocaina nel corso di quest’anno. Una quantità superiore a quella sequestrata nell’intero continente tra il 2013 e il 2016, secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine.
Le autorità della Guinea-Bissau hanno sequestrato lo scorso 9 marzo 800 kg di droga nascosta in un peschereccio il cui carico era diretto in Mali. Tra gli arresti nell’operazione, una persona sospettata di fare affari con il gruppo jihadista al-Qaeda nel Maghreb (AQIM). Un fatto che ha alimentato i sospetti degli analisti che le bande di trafficanti contrabbandino droga in Europa e paghino i jihadisti del Sahel e del Sahara perché proteggano le spedizioni. A Capo Verde le autorità hanno invece trovato 9,6 tonnellate di cocaina su una nave battente bandiera di Panama.
Mark Shaw, direttore dell’Iniziativa Globale di Ginevra contro la criminalità organizzata transnazionale, ha dichiarato a Bloomberg che tali elementi fanno pensare che la rotta del traffico di droga dell’Africa occidentale stia tornando attuale.
La Guinea-Bissau è uno stato che da decenni affronta una forte instabilità politica ed è divenuta un importante snodo di transito per la cocaina a metà degli anni 2000 per le reti criminali latinoamericane che trafficano le proprie merci verso l’Europa. Le rotte sono state poi modificate dopo che gli Stati Uniti sono intervenuti per rafforzare le forze di sicurezza locali nel fermare questa rotta facendo scendere il giro d’affari legato alla droga nella regione.
Tuttavia, sempre secondo Shaw negli ultimi anni si è assistito a un aumento della produzione globale di cocaina, fatto che può aver portato a una diversificazione delle destinazioni e delle rotte, favorendo così il ritorno della rotta dell’Africa occidentale.