Click to Pray: l’app per pregare con il Papa che spopola tra i fedeli
Sponsorizzata dal Papa durante l'Angelus di domenica 20 gennaio, l'app spopola tra i fedeli
“Questo mese hanno pregato 1.140.552 tutti insieme con il Papa”. È questa la frase che ci si trova davanti una volta scaricata Click To Pray, l’app per pregare con il Papa, il social network della preghiera.
Pregare con Papa Francesco da oggi è possibile. Basta andare sullo store del vostro smartphone e digitare “Click to pray”. Vi troverete così davanti il faccione di Bergoglio e l’icona di un lumino. Quello che si accende davanti a un Santo per pregare, appunto.
Una volta registrati, vi imbatterete in una serie di sezioni: Campagne, Prega con il Papa, Prega ogni giorno, Prega in rete, Fai una donazione.
La sezione Prega ogni giorno è sicuramente tra le più interessanti. Sullo schermo compariranno i tre momenti della giornata: al mattino l’app propone una preghiera (“Con Gesù al mattino”), che cambierà nel pomeriggio (“Con Gesù nel pomeriggio”), che cambierà per la sera (“Con Gesù nella notte”). Ovviamente, se vi siete persi le puntate precedenti, grazie al piccolo calendario in alto a destra, potrete leggere le preghiere dei giorni precedenti.
La sezione più attiva è senza dubbio quella della preghiera in rete. Sullo schermo del vostro smartphone scorreranno le preghiere dei fedeli che in tutto il mondo hanno scaricato l’app. Sotto a ogni preghiera appare il famoso lumino arancione: cliccando, ci si unirà in preghiera con il fedele.
Si può selezionare una lingua per far sì che le preghiere che leggete saranno solo in quella indicata, oppure scegliere di leggere quelle che arrivano da ogni angolo del pianeta. Centinaia e centinaia le richieste di aiuto e supporto dei fedeli. Dalla forza nel periodo di crisi della fede a quella nella malattia. È possibile inoltre inserire la propria, in modo che il resto della comunità la legga e si unisca in preghiera.
Un utente chiede agli altri di pregare per la moglie Stacey e il loro figlio appena nato, “perché cresca forte”. Un altro scrive da Napoli: “Vivo alla giornata, ho due figli, sono separato. Pregate per me, ché ho bisogno di fede in questo momento difficile”. Qualcuno chiede che i preti e gli ordinati tutti mantengano “sempre viva la fiamma della fede” e un altro scrive per chiedere una preghiera affinché guarisca dalla sclerosi multipla.
La sezione “Prega con il Papa” è sicuramente una delle più cliccate. Sulla pagina appare subito l’intenzione del mese del Pontefice: a gennaio la preghiera del Papa è rivolta ai giovani, “specialmente quelli dell’America Latina”, si legge, perché “seguano l’esempio di Maria, rispondano alla chiamata del Signore per comunicare al mondo la gioia del Vangelo”.
Cliccando sotto al messaggiosi potrà continuare a leggere il resto della preghiera mensile e scorrendo si arriverà alle proposte per il mese. Se vivi in America Latina, si legge, la proposta principale è quella di partecipare alle Giornate Mondiali della Gioventù. Oppure potreste promuovere la preghiera del Rosario per la Pace (“Promosso da Click to Pray”, ah).
Sempre cliccando sul lumino arancione ci si potrà unire in preghiera con il Pontefice. Ad oggi sono 71.775 gli utenti che hanno pregato con il Papa, ma il numero cresce minuto dopo minuto.
Cliccando nella sezione “Donazioni” si verrà catapultati direttamente su un’altra pagina web in cui campeggia la scritta “Il tuo aiuto è una benedizione”. “Click to Pray è possibile grazie allo sforzo di molte persne. La sfida è molto grande e richiede l’impegno di coloro che pregano per le sfide dell’umanità e della missione della Chiesa. Per continuare abbiamo bisogno del tuo aiuto”, si legge.
A quel punto potrete scegliere il tipo di importo (da 1 a 30 euro) e la cadenza temporale (una tantum o mensile).
È stato lo stesso Pontefice, nell’Angelus di domenica 20 gennaio in Piazza San Pietro, a “sponsorizzare” l’app, che nasce per farsi piattaforma comune in vista della Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Panama dal dal 22 al 27 gennaio 2019.
Insomma, la Chiesa si fa sempre più social: dopo il Papa su Twitter, la Chiesa continua sforzarsi di adeguarsi ai tempi. Almeno nella forma.