Sempre più cittadini britannici chiedono la cittadinanza a un altro stato membro Ue
Almeno 2.800 cittadini britannici hanno chiesto la cittadinanza a 18 paesi Ue nei primi otto mesi del 2016. Si tratta di un aumento del 250 per cento rispetto al 2015
Aumentano vertiginosamente i numeri dei britannici che chiedono la cittadinanza ad altri stati membri dell’Unione europea, per non perdere lo status di “cittadino europeo” in vista delle conseguenze della Brexit.
Almeno 2.800 cittadini britannici hanno chiesto la cittadinanza a 18 paesi dell’Ue nei primi otto mesi del 2016. Si tratta di un aumento del 250 per cento rispetto al 2015.
Danimarca, Italia, Irlanda e Svezia sono i paesi che hanno registrato il più alto picco di richieste dopo il voto del 23 giugno nel Regno Unito.
“Ho iniziato il processo di richiesta il 24 giugno, il giorno dopo il referendum”, ha raccontato al quotidiano The Guardian Ravi Bhatiani, 33enne britannico che vive e lavora a Bruxelles da nove anni.
“Non appena ho capito che c’era un rischio per la libertà di movimento e quindi per la mia possibilità di lavorare in Belgio e fare il lavoro che mi piace fare, ho deciso di chiedere la cittadinanza”.
Secondo l’inchiesta del quotidiano britannico, in Svezia sono state presentate più di 1.100 domande da cittadini britannici tra gennaio e agosto 2016, un numero tre volte superiore rispetto a quelle ricevute nello stesso periodo nel 2015, con un picco di 129 domande nella sola settimana del referendum e 150 in quella successiva.
La Danimarca ha visto la maggiore impennata nelle richieste, che sono passate dalle 30 registrate nei primi otto mesi del 2015 alle quasi 300 del 2016.
In Irlanda, dall’inizio del 2016 a settembre ci sono state 351 richieste di cittadinanza da parte di britannici che vivono nel paese, rispetto alle 61 registrate nello stesso periodo nel 2015.
A Berlino, 230 britannici hanno fatto domanda per ottenere la cittadinanza tedesca dall’inizio dell’anno fino ad agosto. Nell’intero 2015 solo 45 cittadini britannici avevano eseguito la naturalizzazione. Ad Amburgo, la seconda città più grande della Germania, dall’inizio del 2016 fino al sette settembre 178 britannici hanno presentato la domanda di cittadinanza, rispetto ai 52 del 2015.
In Belgio sono emersi dati che rivelano un andamento simile a quello delle città tedesche.
La Spagna, il paese dell’Ue con la più grande comunità britannica, non ha invece fornito dati recenti sul numero di domande di cittadinanza da parte degli inglesi.
Non tutti i paesi dell’Unione hanno rilevato un aumento nel numero delle richieste. Nei paesi dell’Europa dell’est, caratterizzati da comunità britanniche relativamente piccole, sono state registrate pochissime richieste da parte dei cittadini del Regno Unito.
Slovenia, Estonia e Lituania ad esempio non hanno ricevuto alcuna richiesta. In Croazia, Repubblica Ceca e Ungheria i numeri si mantengono piuttosto bassi.
Molti dei cittadini che stanno facendo richiesta di cittadinanza in un altro paese dell’Unione hanno vissuto e lavorato all’estero per un lungo periodo di tempo, durante il quale hanno goduto dei vantaggi derivanti dall’appartenenza del Regno Unito all’Ue, a cui non vogliono rinunciare.
Tra le storie raccolte dal Guardian ci sono quelle di britannici che lavorano in giro per l’Europa e devono spostarsi da un paese all’altro, spesso con un breve preavviso, che temono che la necessità di dover richiedere ogni volta un visto possa avere un impatto negativo sul loro lavoro.
Molti di loro, non volendo rinunciare alla cittadinanza britannica, hanno deciso di fare domanda subito per non dover essere obbligati, una volta che la Brexit sarà effettiva, a scegliere tra due nazionalità.
Attualmente infatti i britannici, come tutti gli altri cittadini dell’Unione, non hanno bisogno di rinunciare alla loro cittadinanza se la chiedono ad un altro stato membro.