Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:44
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Guerra commerciale Usa-Cina: i nuovi dazi valgono sedici miliardi di dollari

Immagine di copertina
Credit: Afp

Guerra commerciale tra Pechino e Washington. La risposta della Repubblica popolare cinese arriva dopo che gli Usa avevano imposto nuove tasse doganali

Continua la battaglia commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina.

L’amministrazione di Donald Trump ha imposto nuove tasse doganali su 16 miliardi di dollari di prodotti cinesi importati, dopo i dazi del 25 per cento già decisi su merci per 34 miliardi di dollari.

La risposta di Pechino non si è fatta attendere: la Repubblica popolare cinese ha imposto tariffe al 25 per cento su sedici miliardi di dollari di merci importate dagli Stati Uniti a partire dalle 12.01 di oggi, giovedì 23 agosto, le 6.01 del mattino in Italia.

Ad annunciarlo in un breve comunicato, apparso sul proprio sito web, è stato il ministero del Commercio di Pechino, contemporaneamente all’annuncio della Us Customs and Border Protection sull’entrata in vigore delle nuove tariffe su 279 prodotti di importazioni cinese.

La lista cinese comprende 333 categorie di prodotti, che vanno dal carbone alle attrezzature sanitarie e comprendono anche i carburanti e alcuni prodotti in acciaio.

La Cina, ha spiegato il ministero, “si oppone fermamente” a questa misura “e deve continuare nei contrattacchi necessari”. Allo stesso tempo, “per difendere il libero scambio e il sistema multilaterale e i propri diritti e interessi legittimi”, si sottolinea nella nota, “la Cina sporgerà protesta contro questa misura nell’ambito del meccanismo di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione Mondiale del Commercio”.

Il 6 luglio scorso, Washington e Pechino avevano fatto scattare simultaneamente tariffe al 25 per cento su 34 miliardi di dollari di merci importate, in una mossa che viene generalmente vista come l’inizio dello scontro sul commercio tra le prime due economie del pianeta, con il rischio di ricadute sull’economia globale.

Il mese scorso, il presidente Usa, Donald Trump, aveva formulato l’ipotesi di imporre tariffe all’intero ammontare di importazioni cinesi, per un valore complessivo di poco superiore ai cinquecento miliardi di dollari, secondo i dati di fine 2017, a meno di cambiamenti da parte di Pechino nelle pratiche relative alla proprietà intellettuale, nei sussidi alle industrie e nei programmi tariffari.

Proprio in questi giorni, gli Stati Uniti stanno vagliando la possibilità di imporre dazi a duecento miliardi di importazioni dalla Cina, una mossa a cui Pechino prevede di rispondere con l’imposizione di dazi a sessanta miliardi di merci importate dagli Usa.

Le tariffe aggiuntive imposte da Washington riguardano soprattutto prodotti che rientrano nel programma “Made in China 2025” per lo sviluppo del manifatturiero avanzato, lanciato dal governo cinese nel 2015 e principale bersaglio delle indagini condotte dallo Us Trade Representative in base alla sezione 301 dello Us Trade Act per la difesa della proprietà intellettuale.

Le nuove tariffe in vigore da oggi vengono imposte da Cina e Stati Uniti mentre a Washington sono in corso nuovi colloqui tra funzionari dei due Paesi per evitare l’escalation nello scontro sul commercio, sul cui esito, lo stesso Trump ha ridotto le aspettative nei giorni scorsi.

Negli Usa si trova il vice ministro del Commercio di Pechino, Wang Shouwen, che è impegnato in discussioni con il sottosegretario agli Affari Internazionali del Dipartimento del Tesoro di Washington, David Malpass, nel primo round di incontri tra funzionari dei due Paesi dopo l’interruzione del dialogo avvenuta a giugno scorso.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Esteri / La Cina è già pronta alla guerra con gli Stati Uniti d’America
Esteri / Francia-Germania: perché l’asse che reggeva l’Europa si è arrugginito
Esteri / Siria: Usa raddoppiano le truppe e inviano a Damasco una delegazione per incontrare Hayat Tahrir al-Sham
Esteri / Ucraina: scontro a distanza tra Putin e Zelensky e la Russia torna a bombardare Kiev
Esteri / Gaza: oltre 45.200 morti dal 7 ottobre 2023, 77 nelle ultime 24 ore. Cisgiordania: coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese. Israele apre un'indagine. La Svezia non finanzierà più l’Unrwa. Siria: delegazione Usa incontra al-Jolani a Damasco. Centcom: "Ucciso in un raid il leader dell'Isis"
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Perché Luigi Mangione, accusato dell’omicidio dell’a.d. di United Healthcare, è stato incriminato per terrorismo?