Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:59
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Esteri

La Cina vieta alle compagnie straniere la pubblicazione di contenuti online

Immagine di copertina

Le regole entreranno in vigore a partire dal 10 marzo 2016 e interesseranno sia le aziende straniere che le joint venture con aziende cinesi

Le compagnie straniere che investono in Cina dal 10 marzo 2016 non potranno più pubblicare alcun contenuto online.Lo ha deciso il governo cinese in collaborazione con la “Administration of Press, Publication, Radio, Film and Television” (Sarft). 

La Cina quindi sarà offline per organi di informazione stranieri, editori, fornitori di informazioni, società di entertainment e altre aziende. 

Il blocco interesserà non solo le aziende completamente straniere ma anche joint venture o cooperative con aziende cinesi. 

Qualsiasi editore di contenuti on line tra cui testi, immagini, mappe, giochi, animazioni, audio e video, sarà obbligato a registrare server, dispositivi di archiviazione e l’attrezzatura tecnica, direttamente sul territorio cinese. 

Le nuove regole permetterebbero quindi solo a imprese al cento per cento cinesi la produzione e la pubblicazione di qualsiasi contenuto online, solo dopo l’approvazione da parte delle autorità cinesi e l’acquisizione di una licenza per la pubblicazione online.

Le aziende cinesi saranno perà obbligate all’auto-censura e a non pubblicare alcuna informazione che cade in diverse categorie, tra cui:

– danneggiare l’unità nazionale, la sovranità e l’integrità territoriale

– rivelare segreti di Stato, mettendo in pericolo la sicurezza nazionale

– danneggiare l’onore e gli interessi nazionali

– incitamento all’odio etnico o alla discriminazione etnica, minando l’unità nazionale, o andando contro i costumi etnici

TPI esce in edicola ogni venerdì

Puoi abbonarti o acquistare un singolo numero a €2,49 dalla nostra app gratuita:

– mettere in pericolo la morale sociale o la tradizione culturale nazionale

Alcune importanti società di media esteri tra cui l’Associated Press, Thomson Reuters, Dow Jones, Bloomberg, Financial Times e New York Times, hanno investito milioni di dollari, forse anche centinaia di milioni collettivamente, nella costruzione di sedi in Cina per la pubblicazione di notizie in lingua cinese e in generale per un pubblico cinese.

Molti di questi media però sono attualmente bloccati in Cina.

Le regole che entreranno presto in vigore sembrano essere l’ennesimo indicatore che sotto il presidente Xi Jinping, la Cina si sta muovendo sempre più verso il controllo, la riduzione dell’influenza straniera e la repressione del dissenso.  

Ti potrebbe interessare
Esteri / Turchia: Erdogan incontra per la prima volta i politici filo-curdi dopo l’annuncio del disarmo del Pkk
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Il presidente Emmanuel Macron annuncia: “A giugno la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Turchia: Erdogan incontra per la prima volta i politici filo-curdi dopo l’annuncio del disarmo del Pkk
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Il presidente Emmanuel Macron annuncia: “A giugno la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”
Esteri / Gaza: oltre 1.500 morti dalla fine della tregua, 40 solo nelle ultime 24 ore. Al-Jazeera: “19 vittime nei raid di oggi di Israele”. Idf: "Ucciso un importante esponente di Hamas". Lettera di mille riservisti israeliani contro il governo Netanyahu: “La guerra serve interessi politici e personali”. Tel Aviv minaccia licenziamenti. Il premier accusa: "Gruppo estremista marginale che vuole rovesciare l'esecutivo"
Esteri / La Cina reagisce ancora ai dazi Usa e aumenta fino all’84% le tariffe sui prodotti americani 
Esteri / Germania, sondaggio Ipsos: “L’Afd supera la Cdu: è il primo partito”
Esteri / La Russia minaccia uno "scontro diretto" con la Nato se l'Europa schiera truppe in Ucraina
Esteri / Donald Trump e le trattative sui dazi: "Tutti i paesi mi chiamano e mi baciano il c**o"
Esteri / Gaza: 1.482 vittime dal 18 marzo. Oltre 60mila bambini malnutriti. Al-Jazeera: “29 morti in un raid di Israele a Gaza City”. L’Idf: “Colpito un importante esponente di Hamas”. Indonesia pronta a dare “rifugio temporaneo” a migliaia di palestinesi feriti. Usa impongono nuove sanzioni all'Iran
Esteri / L’Ue risponde a Trump con i contro-dazi: ecco quali prodotti Usa colpiranno e quando entreranno in vigore