In Cina apre l’hotel degli orsi polari, proteste degli animalisti: “Devono vivere liberi”
La scorsa settimana in Cina (per la precisione ad Harbin, nella provincia nord-occidentale cinese dello Heilongjiang, all’interno del parco tematico Polarland) è stato inaugurato uno degli alberghi più particolari, bizzarri e discutibili del mondo: il Polar bear hotel. “Mentre stai mangiando, giocando o dormendo gli orsi polari ti terranno sempre compagnia!”, il motto col quale la struttura si fa pubblicità. Ventuno camere, tutte con vista su una coppia di splendidi orsi bianchi, specie vulnerabile, cioè non ancora in via d’estinzione, ma quasi (sul pianeta ne sono rimasti soltanto tra i 20.000 e i 30.000 esemplari).
A proteggere i clienti delle grandi finestre costruite con 33 strati di vetro che – assicurano i gestori dell’impianto – permettono di addormentarsi serenamente accanto ai giganteschi mammiferi rinchiusi in cinquanta metri quadrati, illuminati da luci artificiali abbaglianti e circondati dalle mura dell’albergo a forma di iglù, sulle quali le rocce e la neve sono soltanto dipinte. Come base una lastra di ghiaccio e una piscina. In poche ore l’hotel ha registrato il tutto esaurito per le prossime settimane, nonostante i prezzi non proprio popolari (tra 240 e 290 euro a notte).
Proteste
“Gli orsi polari vivono nell’ artico, non in zoo o scatole di vetro con annesso acquario”, ha detto alla Reuters Jason Baker, vicepresidente dell’associazione animalista Peta. “In natura, questi animali sono attivi fino a 18 ore al giorno, vanno a zonzo per migliaia di chilometri quando conducono una vita degna di questo nome”. Numerose proteste sono arrivate anche da diversi cittadini cinesi, ma questo non ha fermato l’hotel. Un portavoce del China animal protection network ha infatti spiegato che “nelle normative cinesi sulla protezione degli animali ci sono delle falle che permettono il loro sfruttamento commerciale senza alcuna preoccupazione per la loro salute”.