Il Cile riconosce le unioni civili
La legge entrerà in vigore tra 6 mesi. A trarne beneficio saranno 2 milioni di cileni
La presidente del Cile, Michelle Bachelet, ha firmato il 13 aprile una legge che consente le unioni civili per persone dello stesso sesso e per le coppie eterosessuali non sposate, dopo quasi 4 anni di dibattito parlamentare in proposito.
La legge sulle unioni civili estenderà molti dei diritti che attualmente sono garantiti alle coppie sposate a un numero che si stima essere di circa 2 milioni di cileni. Entrerà in vigore tra 6 mesi.
“Oggi stiamo promulgando una legge che riconosce su un piano giuridico il legame della convivenza – tra persone dello stesso sesso ma anche tra un uomo e una donna. In Cile, si stima che più di due milioni di persone convivano.
Oggi, diamo loro l’opportunità di far riconoscere questa unione e con ciò, facciamo un passo avanti verso la dignità, il benessere e la protezione di tutte le nostre famiglie”, ha detto la presidente Bachelet in occasione della firma del provvedimento. I parlamentari hanno dato il via libera alle unioni civili a gennaio.
Nel suo secondo mandato, la presidente Bachelet ha puntato molto sulle nuove leggi, inclusa la riforma fiscale approvata di recente, le modifiche al sistema educativo cileno e alla legge elettorale.
Il Cile, uno dei Paesi più ricchi dell’America Latina, subisce ancora profondamente l’influenza della Chiesa cattolica, che tradizionalmente considera l’omosessualità un peccato.
Molti Paesi dell’America Latina prevedono per legge le unioni civili, ma solo in Argentina e in Uruguay ai gay è consentito sposarsi.