In Cile sono scoppiate violente proteste
I manifestanti hanno protestato contro la presidente Michelle Bachelet a causa della recessione economica e di uno scandalo di corruzione
Sabato 21 maggio sono esplose in Cile violente proteste in occasione del discorso sullo stato della nazione che la presidente Michelle Bachelet ha tenuto di fronte al Congresso a Valparaiso.
Le proteste avevano avuto inizio a marzo del 2016, a causa della recessione economica e di uno scandalo di corruzione che ha coinvolto la famiglia Bachelet, ed erano state finora pacifiche.
I manifestanti hanno innalzato barricate e lanciato bombe incendiare, mentre le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni e idranti. Una guardia di sicurezza del municipio della città cilena è morto per avere inalato i fumi provenienti dall’incendio scoppiato in una farmacia e in un supermercato, appiccato da alcuni manifestanti.
Michelle Bachelet era stata eletta con una maggioranza schiacciante per la seconda volta non consecutiva nel 2013, dopo un primo mandato conclusosi nel 2010. L’attuale presidente del Cile aveva vinto le elezioni presidenziali promettendo di ridurre la diseguaglianza di reddito e di portare avanti un ambizioso programma di riforme.
(Qui il discorso completo della presidente cilena il 21 maggio scorso davanti al Congresso a Valparaiso)