Chi era l’attentatore ucciso a Parigi
L'uomo, 39 anni, era sotto indagine per terrorismo e aveva già manifestato l'intenzione di attaccare la polizia
L’attentatore che nella serata del 20 aprile ha ucciso a colpi di kalashnikov un poliziotto e ne ha ferito altri due sugli Champs Elysees è un uomo di nazionalità francese. L’ha comunicato il ministro degli Interni belga Jan Jambon.
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Secondo le notizie riportate dal giornale francese Le Parisien l’attentatore si chiamerebbe Karim Cheurfi, nato il 31 dicembre 1977 a Livry-Gargan, Seine-Saint-Denis, a 12 chilometri a nord-est di Parigi. Il suo domicilio era a Chelles (Seine-et-Marne) ed era disoccupato.
Gli inquirenti francesi avevano comunicato di aver identificato l’identità dell’autore della sparatoria, ma hanno deciso di non renderla pubblica in attesa di avere maggiori dettagli sui possibili complici ancora da individuare.
Le prime informazioni lo identificano come un musulmano radicalizzato che aveva già manifestato l’intenzione di attaccare la polizia. L’attentatore era già sotto indagine per terrorismo. Le prove delle sue posizioni estremiste sono state ritrovate durante una perquisizione nella casa della madre nella periferia di Parigi.
Nell’auto dell’attentatore, un’Audi 80, la polizia ha ritrovato appunti scritti a mano con l’indirizzo della Dgsi, i servizi di informazione, del commissariato di Lagny e di tre armerie. Nella stessa auto, secondo quanto riferiscono alcuni media francesi, c’erano anche un Corano e dei fogli inneggianti all’Isis, oltre ad un fucile a pompa e ad alcuni coltelli.
Karim Cheurfi era stato condannato per tentato omicidio dopo un’altra aggressione alla polizia nel 2001. L’agenzia di stampa Associated Press ha riportato le affermazioni di due funzionari di polizia, secondo i quali l’attentatore era stato arrestato nel mese di febbraio per aver minacciato i poliziotti ed era stato poi liberato.
L’organo di propaganda del sedicente stato islamico, Amaq, ha diffuso la rivendicazione dell’attacco da parte dell’Isis e ha definito l’attentatore come Abu Yousif al-Belgiki, cioè Abu Yousif il belga. Questa indicazione aveva inizialmente fatto pensare all’origine belga dell’attentatore.
Secondo una fonte legale, la polizia francese ha arrestato tre membri della famiglia dell’attentatore. Diverse armi sono state ritrovate nell’Audi 4 del terrorista. Si tratta di un fucile a pompa e di alcune armi bianche, tra cui un coltello da cucina. Lo riporta la tv BFM.
I servizi di sicurezza belgi hanno segnalato alle autorità francesi anche un secondo sospettato. Un uomo si è presentato al commissariato di Anversa per dichiarare la sua estraneità ai fatti. In un documento consultato dall’agenzia di stampa Reuters, il potenziale complice è stato identificato come Youssouf el-Osri. I servizi di sicurezza belgi l’avevano definito un “individuo molto pericoloso in viaggio verso la Francia”.
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