Chi è Jeremy Corbyn
Deputato dal 1983, contrario alle missioni militari britanniche all'estero, vegetariano: quello che c'è da sapere sul nuovo leader dei laburisti britannici
Dopo le sconfitta dei laburisti britannici nelle elezioni del 7 maggio 2015 vinte dai conservatori di David Cameron e le dimissioni di Ed Milliband dalla guida del partito, il 12 settembre 2015 gli iscritti del Labour Party e delle organizzazioni a esso affiliate hanno eletto come nuovo leader Jeremy Corbyn.
Corbyn è nato a Chippenham, nel sudovest dell’Inghilterra, nel 1949 e oggi ha 66 anni. Dopo aver lavorato al sindacato dei lavoratori tessili, nel 1983 il Labour Party lo candidò deputato nel collegio elettorale di Islington North, un quartiere della zona settentrionale di Londra.
Corbyn fu eletto e da 32 anni continua a occupare quel seggio. Da parlamentare fu presto etichettato come uno dei più estremisti del Labour, nonché membro del Socialist Campaign Group, un’organizzazione che rappresenta l’area più a sinistra del suo partito.
Nel 2001 si oppose all’intervento militare britannico in Afghanistan al fianco degli Stati Uniti in seguito agli attentati dell’11 settembre e fu tra i fondatori del gruppo di attivisti pacifisti Stop the War.
Negli anni successivi, Corbyn ha continuato a opporsi all’invio di truppe britanniche in missioni militari all’estero, come la guerra in Iraq del 2003 o l’intervento aereo in Libia nel 2011 ed ha manifestato la propria contrarietà anche al recente intervento aereo britannico contro l’Isis in Iraq.
Le idee di Corbyn, inoltre, sono entrate notevolmente in contrasto con quelle di Tony Blair, premier britannico dal 1997 al 2007 e leader del Labour, noto per la svolta, nota come New Labour, data al partito in senso liberale e soprattutto di libero mercato, abbandonando la linea più marcatamente statalista che il partito aveva in passato.
Nel 2010, dopo la sconfitta del laburista Gordon Brown, il Regno Unito tornò a essere governato dai conservatori e dal premier David Cameron. Il Labour scelse quindi come nuovo leader David Milliband che, sconfitto nel maggio 2015 di nuovo da Cameron, ha abbandonato la guida del partito.
Corbyn, rimasto per una vita una figura marginale del partito, considerato principalmente un esponente dell’area più a sinistra del Labour, il 3 giugno 2015 ha annunciato la propria candidatura per succedere a Milliband alla guida del partito.
Inizialmente, Jeremy Corbin fu visto come l’outsider tra i quattro candidati: oltre a lui, infatti, si erano presentati il ministro ombra della Salute Andy Burnham, quello degli interni Yvette Cooper e quello della cura degli anziani Liz Kendall.
Inoltre, non solo Corbin era l’unico tra i quattro candidati a non essere membro del governo ombra – la struttura tipicamente britannica che i partiti creano per proporre un programma alternativo all’esecutivo in carica – ma ha presentato un programma considerato particolarmente estremista per un partito come il Labour.
Fermamente contrario alle misure di austerità, Corbyn ha proposto l’aumento delle tasse per le persone più ricche, una forte lotta all’evasione fiscale e la nazionalizzazione del sistema ferroviario e dell’energia del Regno Unito. Una posizione economica che, secondo diversi osservatori politici, è più simile a partiti come Podemos e Syriza piuttosto che ai principali partiti socialdemocratici europei.
Contrario al nucleare, Corbyn vorrebbe che il Regno Unito smantellasse unilateralmente il proprio arsenale atomico, e si è mostrato molto critico nei confronti della Nato, il cui ruolo non sarebbe chiaro dopo che la Guerra Fredda si è da tempo conclusa.
In Medio Oriente, invece, è un sostenitore dell’indipendenza dello stato palestinese. Ha ricevuto inoltre numerose critiche per aver chiamato “amici” i membri del partito armato libanese di religione sciita degli Hezbollah durante un intervento televisivo.
Tuttavia, contrariamente alle impressione iniziali, Corbyn ha iniziato ad attrarre molti consensi tra i militanti e i sostenitori del Labour, tanto da salire in testa nei sondaggi della vigilia del voto. Anche per questa ragione, l’ex premier britannico Tony Blair è intervenuto, dicendo che una leadership di Corbyn sarebbe tanto estremista da essere la scelta preferita dei conservatori, che ne sarebbero decisamente favoriti.
Sabato 12 settembre, raccolti e contati i voti degli iscritti e dei sostenitori del Labour, la vittoria di Corbyn è stata schiacciante, raggiungendo il 59,5 per cento dei consensi.
Dopo aver vinto, il neosegretario ha festeggiato in un pub di Londra dove ha cantato insieme ai sostenitori presenti la celebre canzone di sinistra “Bandiera rossa“. Non è noto invece cosa abbia mangiato: Corbyn, infatti, è astemio e vegetariano.