Chi è Jean-Luc Mélenchon
Il candidato comunista ha compiuto una clamorosa rimonta nei sondaggi per il primo turno delle elezioni, che ora lo danno terzo. Ecco cosa prevede il suo programma
Jean-Luc Mélenchon è il candidato della sinistra radicale alle elezioni presidenziali francesi. Nonostante non fosse inizialmente tra i favoriti, il leader de La France Insoumise (Francia ribelle) ha registrato una clamorosa rimonta nei sondaggi per il primo turno, che ora lo danno intorno al 19-20 per cento, a ridosso dei candidati favoriti Le Pen e Macron.
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Non è la prima volta che il politico francese corre per le presidenziali: nel 2012 si era candidato con il Fronte delle Sinistre, ottenendo l’11 per cento delle preferenze. I critici ritengono che Mélenchon sia portatore di idee non innovative, ma in realtà è stato lui a portare più innovazione tecnologica nella campagna elettorale: ha infatti diverse volte tenuto comizi in più luoghi contemporaneamente attraverso un ologramma.
Chi è Jean-Luc Mélenchon
Mélenchon è nato a Tangeri, in Marocco, nel 1951 e ha militato nell’ala più a sinistra del Partito Socialista di François Mitterrand. In passato ha ricoperto l’incarico di senatore ed è stato ministro dell’Istruzione nel governo Jospin dal 2000 al 2002.
Nel 2008 ha lasciato i socialisti per fondare il nuovo Partito della Sinistra e l’anno successivo è stato eletto all’Europarlamento.
A febbraio 2016 ha fondato La France Insoumise, il movimento con cui si è candidato alla presidenza rifiutando quindi di sostenere Benoit Hamon e unire così la sinistra.
Cosa prevede il suo programma
In campagna elettorale Mélenchon ha utilizzato slogan anti-sistema e no-global. Se eletto, il candidato intende rinegoziare i trattati per restare a far parte dell’Unione europea, sottoponendoli a un referendum popolare. Laddove la negoziazione dovesse fallire, ritiene di poter prendere in considerazione l’ipotesi di lasciare l’Ue. Mélenchon ha portato avanti battaglie contro le banche e parlato di “tirannia della globalizzazione”.
Il tema del lavoro e del welfare è al centro del suo programma. Il candidato propone di aumentare il salario minimo e gli stipendi dei dipendenti pubblici. Sostiene inoltre l’abbassamento dell’età pensionabile da 62 a 60 anni e il ritiro delle nuove leggi sul lavoro la domenica, proponendo inoltre di dare una settimana di vacanza in più all’anno ai lavoratori.
Per quanto riguarda l’immigrazione, Mélenchon vuole regolarizzare i lavoratori irregolari e creare una nuova agenzia che si occupi di migrazione insieme a quella Onu.
Vuole inoltre indire un referendum per iniziare il processo di scrittura di una nuova costituzione per una sesta repubblica e abbassare l’età di voto a 16 anni. Mira inoltre a portare a zero il numero dei senzatetto entro la fine della presidenza e a far sì che la Francia arrivi a produrre il 100 per cento di energia da fonti rinnovabili entro il 2050.
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